31 dic 2011

31 dicembre 2011


...E siamo al 31...l'ultimo dell'anno.
Ancora non mi e' chiaro dove e con chi saro' quando l'orologio segnera' le 00:00 di un giorno...un anno nuovo...portando nuove opportunita' e nuove avventure. Come potrebbe essere altrimenti, qui in India?!? Improvvisare! Soprattutto se non si capisce la lingua locale :p
Ciao 2011! Grazie per tutto quello che mi hai donato. A modo tuo mi hai fatto crescere, mi hai visto muovere tanti passi. Tra risate, pianti, fatica e soddisfazioni. Ora e' tempo di salutarci. Senza rimpianti e con lo sguardo rivolto fiducioso al futuro.
10...9...8...7...6...5...4...3...2...1...


30 dic 2011

30 dicembre 2011


Presenziare a una riunione su un progetto umanitario nascente e' decisamente interessante, ma assistere a una discussione tra 12 indiani, che parlano in Telugu tutti insieme, non ha prezzo!
Per riprendermi dalla giornata di meeting un giro per bazar e un po' di frutta era davvero quello che ci voleva.
Se poi, ora, potessi avere anche un massaggio alle gambe per alleviare i dolori post ginnastica di stamattina, mi sentirei in paradiso :D


29 dic 2011

29 dicembre 2011


Stamattina mi sono finalmente data al salto della corda. Era ora che iniziassi a fare attivita' fisica, se non altro per evitare l'atrofizzarsi dei muscoli :)
Unico pensiero: voglio vedere quanto reggono le ginocchia sollecitandole coi saltelli...in piu' sono totalmente imbranata...va beh, imparero'...spero prima di scassarmi del tutto!
Dopo pranzo mi ha contattata la ragazza spagnola che verra' a fine gennaio. La conversazione e' stata un super mix di inglese, italiano e spagnolo. L'importante e' capirsi, no?!
Il vento ha imperversato tutto il giorno. Pare sia in arrivo un ciclone. M., che era con me in visita a Bollapalli, me l'aveva accennato ieri, guardando le immagini del mare mosso su un giornale: “E' colpa di una depressione sull'Oceano. Sta per arrivare un ciclone”. Stamattina la conferma da un altro quotidiano. Ma che gioia, era proprio quello che chiedevo per finire nel migliore dei modi il 2011!



28 dic 2011

28 dicembre 2011


Stamattina ci siamo mossi di buon'ora per continuare la nostra visita ai villaggi beneficiari del progetto “Water & Sanitation” supportato da AIB. Avendo fissato il rientro a Chilakaluripet in serata, non potevamo dilungarci troppo in un calmo e rilassato risveglio.
La prima tappa del nostro tour e' stata Nayudu Palem. In questo villaggio vivono 250 famiglie alle quali, un anno fa, e' stato fornito un impianto di purificazione dell'acqua con una capacita' produttiva di 500 l all'ora per 5 ore al giorno. Gli abitanti del villaggio hanno dimostrato grande entusiasmo e tanta riconoscenza, perche' la quantita' d'acqua potabile prodotta non solo e' sufficiente per coprire il loro fabbisogno giornaliero, ma consente anche di vendere una parte in eccesso ai villaggi limitrofi. Il prezzo per ogni tanica da 20 l, qui, e' di 3 Rs. Gli introiti vengono utilizzati per coprire le spese di mantenimento dell'impianto, come per esempio la pulizia e i nuovi filtri che regolarmente (ogni 2/3 anni massimo a seconda della concentrazione di fluoruro nell'acqua) devono essere sostituiti. A volte, si riesce a mettere da parte cifre sufficienti anche per migliorare l'ambiente, per esempio pulendo le strade, cosa che rende gli abitanti del villaggio particolarmente felici, perche' permette loro di vivere in un contesto piu' carino e vivibile.
Il centro non ha particolari problemi a reperire l'acqua, visto che sorge vicino al canale e che quella nel sottosuolo e' a soli 50 m di profondita', ma c'e' sempre il problema del fluoruro, sebbene la sua concentrazione qui sia minore rispetto che in altri villaggi.
I presenti alla nostra visita ci hanno riportato che nell'ultimo anno, grazie all'impianto, i casi di persone con dolori articolari dovuti al fluoruro si sono ridotti dell'80%, cosi' come sono praticamente scomparsi quelli di persone con difficolta' di digestione. Anche le donne incinta, fino a un anno fa particolarmente sofferenti durante la gestazione e con problemi legati alla ridotta presenza di emoglobina nel sangue, ora stanno bene e i valori delle loro analisi del sangue sono rientrati nella norma.
La tappa successiva e' stata in uno sperduto villaggio in mezzo alla foresta (Yarrveni Chenchu colony), dove si e' insediata una colonia di 57 famiglie appartenenti alla tribu' dei Chenchu.
Per raggiungerlo abbiamo dovuto percorrere un sentiero dissestato per circa 6 Km.
Il villaggio non ha energia elettrica e per quanto abbiano acqua a disposizione, grazie a un pozzo costruito con l'aiuto di organizzazioni no profit, non dovrebbero berla perche' ricca di fluoruro. Per questo e per l'inadeguata alimentazione, molte persone soffrono di seri problemi alle articolazioni e alla vista, risultando impossibilitati ad andare a lavorare. Lo Stato tarda a intervenire in proposito, adducendo come giustificazione l'alto costo per collegare questo piccolo centro abitato col villaggio piu' vicino. In linea d'aria si tratta di 1 Km, in mezzo al quale scorre un fiume.
Anche le case, se non sono rovine di costruzioni lasciate a meta', sono semplicissime capanne di paglia e fango. Anni fa lo Stato aveva destinato agli abitanti del villaggio delle somme di denaro per costruire delle abitazioni, ma il costruttore ha utilizzato materiali scadenti e in poco tempo le case sono crollate o sono rimaste senza il tetto. Ultimamente si e' parlato di un ulteriore erogazione di circa 45000 Rs a famiglia, cifra assolutamente non sufficiente per costruire delle case, visto che l'importo per una costruzione base si aggirerebbe sulle 100000 Rs. ASSIST sta vagliando la possibilita' di intervenire in loro aiuto cercando fondi per integrare gli aiuti statali e dare loro l'opportunita' di costruire delle strutture solide e accoglienti.
Durante l'incontro ci e' stato anche detto che la comunita' sarebbe proprietaria di alcuni acri di terreno coltivabile proprio intorno al villaggio. Purtroppo, pero', queste terre sono state occupate da altre comunita', cosi' che e' nato un contenzioso, a cui lo Stato non sta prestando le dovute attenzioni. Gli abitanti della colonia che sono in grado di lavorare, si trovano pertanto costretti a coltivare i campi di datori di lavoro che pagano poco, anziche' sfruttare la loro energia per far rendere i terreni di loro proprieta'.
Anche il trasporto e' un grave problema qui, innanzitutto per la quasi inagibilita' dell'unico sentiero dissestato che collega il villaggio alla strada principale piu' vicina, in secondo luogo per la mancanza di mezzi di trasporto. Per raggiungere la fermata di autobus piu' vicina, che dista circa 7 Km, gli abitanti del villaggio devono spostarsi a piedi.
3 anni fa ASSIST e' intervenuta in aiuto di questo centro contribuendo alle spese per la costruzione di una struttura adibita ad aula, che permettesse ai bambini di andare a scuola, strappandoli cosi' al lavoro minorile. Accanto c'e' un altro piccolo edificio che funge da cucina.
ASSIST si e' anche impegnata a fornire al villaggio 114 pannelli solari, 2 per famiglia, che permettano alla comunita' di sfruttare l'energia solare, che qui certo non manca, cosi' da avere corrente elettrica anche di notte. Questo intervento non solo dovrebbe ovviare ai comuni problemi legati alla mancanza di corrente, ma dovrebbe anche aiutare a tenere lontani i serpenti e altri animali che piu' di una volta hanno attaccato gli abitanti del villaggio. I pannelli dovrebbero essere operativi tra una decina di giorni.
Prima di pranzo siamo riusciti a visitare anche Mannepalli Thanda‏, un villaggio abitato da 250 famiglie. I bambini in eta' scolare sono 345, di cui ben 341 hanno la possibilita' di andare a scuola e ricevere un'istruzione grazie al sostegno di ASSIST.
Anche in questo centro e' stato installato un impianto per la purificazione dell'acqua, grazie al contributo di AIB. Ogni ora si riescono ad avere fino 1000 l. Considerando che la corrente elettrica e' disponibile per 12 ore al giorno, la quantita' di acqua potabile prodotta e' piu' che sufficiente a soddisfare le necessita' degli abitanti del villaggio. La parte eccedente viene venduta (il prezzo per ogni tanica da 20 l e' di 3 Rs) e il ricavato utilizzato per la manutenzione dell'impianto, ad esempio per il cambio annuale dei filtri, o messo da parte per mandare i loro figli alle scuole superiori. Inoltre, con i risparmi vorrebbero costruire un impianto di illuminazione per le strade e migliorare l'ambiente in cui vivono.
Per l'uso domestico, il centro ha a disposizione una cisterna data in dotazione dallo Stato, mentre l'edificio in cui si trova l'impianto di purificazione dell'acqua e' stato costruito con i risparmi delle famiglie che ne beneficiano.
Lo Stato e' intervenuto anche per un progetto di costruzione di abitazioni, a cui ha partecipato, come ente contribuente, ASSIST.
Nel pomeriggio, infine, abbiamo visitato il villaggio di Veerappakunta Thanda, raggiungibile percorrendo un sentiero sterrato e pieno di buche, ma unico a disposizione.
Le famiglie che vivono qui hanno accesso all'acqua grazie a un pozzo e a una cisterna dati in dotazione dallo Stato, ma l'acqua non e' potabile, cosi' che gli abitanti continuano a soffrire dei disturbi causati dal fluoruro.
Parlando coi presenti, e' sorto, oltre alla necessita' di accedere all'acqua potabile, il bisogno di un progetto di “housing”, che permetta loro di lasciare le capanne fatiscenti in cui, fino a oggi, si sono visti costretti a vivere per mancanza di fondi.
Fortunatamente, mi e' stato detto che i bambini hanno accesso a un'istruzione grazie alla presenza di una piccola scuola statale poco fuori il villaggio. Speriamo possano goderne il piu' a lungo possibile!
Facendo ritorno alla strada maestra, il sentiero sterrato si e' rivelato fatale: M. e il giovane neo assunto si sono prodigati nella manovra del cambio gomma. Poveri!
In macchina, diretta a casa, non ho potuto fare a meno di ripensare a quanto ho visto e sentito in questi due giorni. Mi sono chiesta in che modo questi villaggi potrebbero progredire e, contestualmente, rendere partecipi i villaggi vicini dei benefici che sono stati dati loro.
Un'idea ce l'avrei, ma e' da discutere con molte piu' informazioni alla mano per valutarne l'effettiva fattibilita'.
Col mal di testa e tanta stanchezza, anche oggi direi che mi sono guadagnata il meritato riposo. 
Olle'!

In the middle of nowhere

Momenti di relax a Mannepalli Thanda

Madre & figli a Veerappakunta Thanda


27 dic 2011

27 dicembre 2011


Sono nuovamente al Centro di Bollapalli. Stavolta, il tragitto per raggiungerlo ha visto diverse tappe lungo la strada, permettendomi di incontrare e scoprire nuove realta'.
Il primo villaggio visitato e' stato quello di Jayanthiramapuram, dove H. mi ha raccontato la storia della sua comunita'.
Mi chiamo H. e ho 16 anni.
In questo villaggio viviamo in circa 110 famiglie, piu' o meno 450 persone, che si mantengono andando a lavorare nei campi. Questa e' la stagione del peperoncino. Anche i miei genitori, come gli altri, ora sono al lavoro.
Io frequento la classe 10 e nel pomeriggio devo andare a seguire le lezioni. Grazie alla scuola ho imparato l'hindi e l'inglese. Sono molto contento per questo, cosi' ora posso parlare con te :)
Nel villaggio abbiamo 7 pozzi, di cui, pero', uno non ha piu' acqua, tanto che si vorrebbe costruire un sistema di tubature per collegarne uno pieno al nuovo impianto per purificare l'acqua e renderla potabile. Non solo l'acqua nei pozzi e' a una grande profondita' (circa 400 m), quindi non facilmente reperibile, per di piu' non e' affatto potabile, perche' e' ricca di fluoruro. Fino a un anno fa non avevamo altra acqua a disposizione, pertanto tutti abbiamo sempre bevuto quella contaminata. I problemi non sono mancati, purtroppo. C'era chi aveva problemi di digestione e chi alla vista, ma la maggior parte ha sofferto di dolori articolari, specialmente alle ginocchia, assai sollecitate durante il lavoro. Cio' ha comportato difficolta' ad andare a lavorare e la necessita' di far fronte alle spese mediche necessarie per curare le diverse malattie, rendendo ancora piu' precarie le condizioni economiche di alcune famiglie.
L'anno scorso (da notare, il 28 dicembre :) ) abbiamo inaugurato un bellissimo dono di AIB: un impianto in grado di filtrare l'acqua e purificarla a sufficienza da renderla potabile.
La capacita' produttiva e' di 500 l all'ora, ma le ore di energia elettrica a nostra disposizione sono solo 4 al giorno. Per fortuna, l'acqua prodotta e' sufficiente per il fabbisogno delle famiglie del villaggio, che per uso domestico (igiene personale) ha a disposizione 5 pompe.
Da quando abbiamo questo impianto le condizioni fisiche sono decisamente migliorate, tanto che ora le persone possono andare a lavorare e guadagnare di che mantenersi. E poi c'e' il fatto che, non essendo piu' colpite da problemi fisici, le famiglie non devono piu' pagare le cure mediche e possono pertanto risparmiare e investire in altro.
Anche i villaggi vicini hanno notato i benefici tratti da questo impianto e si stanno informando per poterne avere uno, anche perche' al momento, per avere acqua potabile, devono rivolgersi a dei dealer che chiedono prezzi molto alti per ogni tanica da 20 l (10 Rs vs le 4 Rs pagate dagli abitanti di Jayanhiramapuram).
Grazie davvero per averci aiutati!”
Il secondo villaggio visitato e' stato quello di Gummanampadu‏. Qui vivono circa 245 famiglie. L'impianto per la purificazione dell'acqua messo a disposizione da AIB ha una capacita' produttiva di 2000 l all'ora. Non e' ancora stato inaugurato ufficialmente, ma e' in funzione gia' da qualche mese.
In questo villaggio ho avuto un incontro interessante con un progettista che vorrebbe costruire su una collina una grande cisterna per distribuire l'acqua ai villaggi sfruttando la forza di gravita'. Mi ha spiegato che al momento esistono un canale e delle cisterne per la raccolta dell'acqua nei villaggi vicino al canale. La sua idea e' innanzitutto costruire un sistema per pompare l'acqua dal canale verso i serbatoi gia' esistenti nei villaggi. Da li' si dovrebbe portare l'acqua in una cisterna ancora piu' grande costruita su una collina in mezzo a un gruppo di villaggi, da cui far defluire, grazie alla forza di gravita', l'acqua verso i centri abitati. I villaggi dell'area di Bollapalli sono 58 e al momento alcuni hanno serie difficolta' a reperire questo bene di necessita' primaria. Con questo sistema, che il progettista stimava poter costare sui 500 milioni di Rs, potrebbe fornire l'acqua anche ai villaggi che sorgono lontani dal canale.
Mi ha promesso una copia del progetto. Spero di riceverla, perche' mi piacerebbe capire meglio le sue intenzioni!
Dirigendoci alla destinazione successiva, l'ultima della giornata, ci siamo fermati presso un piccolo centro abitato, da soli due anni provvisto di energia elettrica. Qui abita un uomo di quasi 100. Mitico!!!
Eccoci, infine, a Malapadu‏, dove sorge una scuola statale frequentata da 200 bambini, di cui 65 sono supportati dal progetto di adozione a distanza di AIB.
Abbiamo incontrato un gruppetto di loro per strada, visto che, essendo le 16, le lezioni erano gia' terminate. Come sempre, i loro sorrisi hanno illuminato i loro volti, regalandomi una forte sensazione di serenita'. Grazie!
La giornata si e' rivelata piu' lunga di quanto mi aspettassi. Rientrati al Centro, un po' per gioco un po' per rendermi utile, mi son messa a lavorare a un file Excel. Non l'avessi mai fatto! Il nuovo componente dello staff di area, un ragazzo giovane giovane, deve aver pensato che le mie conoscenze informatiche fossero tali da poter fare miracoli, al che mi si e' letteralmente attaccato alla carotide e, con un'ansia del tutto inusuale per un indiano, mi ha tenuta inchiodata a una sedia per 5 ore, a compilare form e scrivere mail. Era talmente ansioso che, alla mia richiesta “Per favore, posso andare in bagno cosi prima che venga troppo freddo mi do anche una rinfrescata?”, ha reagito con un impanicato “Per favore, prima finiamo e poi vai!”. Fortunatamente, alla fine ha capito che non ce la facevo piu'...Alle 22, quando e' arrivata la cena, tutto il lavoro era completato.
Ora ho gli occhi stanchi e la testa indolenzita. Ci dormiro' su. 'Notte!


H. e altri bambini di Jayanthiramapuram

L'uomo centenario

I bambini di Malapadu


25 dic 2011

25 dicembre 2011


Sono le 9 del 25 dicembre. 
Sembra una mattina come un'altra qui, a Chilakaluripet.
Mi sto preparando per andare a Guntur. V. ha invitato me e R. a trascorrere la giornata con la sua famiglia.
Penso alla mia famiglia, ai miei nipotini, ai miei amici...
...BUON NATALE!!!
:)


24 dic 2011

24 dicembre 2011


"...Da molti anni non mi chiedo più
quale posto è la mia casa
ho scoperto che la mia casa
è insieme a un dovunque vada
cammino senza legami
ho solo il vento che mi insegue
e il tempo non mi riguarda
perché il tempo mi appartiene..."


(“Il fabbricante dei sogni”, Modena City Ramblers)

Grazie, F. :)


23 dic 2011

23 dicembre 2011


Finalmente ho la foto con M., l'amico dei clown AVS. Olle' :)))
Nel pomeriggio presso il Centro Veda si e' svolta la festa di Natale per i bambini delle slum (baraccopoli indiane). 
1400 sguardi hanno seguito rapiti vari spettacolini, tra cui quello dei burattini che ha riscosso parecchio successo. Che teneri! E che bello sentire il rimbombo dei loro “Ah!”, in segno di assenso, quando veniva chiesto loro se si divertivano!
In quanto ospiti d'onore, R. (la canadese) e sottoscritta ci siamo improvvisate folletti di Babbo Natale, distribuendo a ogni bambino i due regali inviati dalle Associazioni partner di Veda.
A me e' capitato da consegnare il pacco coi vestiti. Posso garantire che stare dietro a sesso e taglia del bimbo e contemporaneamente controllare le indicazioni segnate sul pacco, il tutto per 1400 volte, e'...come dire...impegnativo! Alla fine, comunque, missione compiuta. Olle'!
Foto di rito, con i bimbi divisi in 12 gruppi, uno per slum, e poi via sui bus per il rientro a casa.
I mezzi a disposizione erano solo 7, i Km da percorrere parecchi ed erano gia' le 18 passate...Chissa' a che ora saranno arrivati dalle loro mamme e dai loro papa'?!?
Buon Natale, cuccioli!


La Foto con M.

Bambini delle slum

Il piccolo P., R e sottoscritta


22 dic 2011

22 dicembre 2011


Stamattina sono andata dal Dott. R.R., marito di una collaboratrice di ASSIST, a far vedere l'irritazione cutanea che mi e' venuta. Ha esaminato lo sfogo e mi ha prescritto una pomata e delle pastiglie una volta al di'!
Non solo non ha voluto assolutamente farsi pagare ne' la visita ne' i medicinali datimi. Mi ha anche fatto salire in casa a salutare la moglie, la quale, gentile e ospitale quanto il marito, mi ha offerto puri con curry di patate e cipolle e un dolce locale a base di latte e zucchero. A vederlo, sembravano spaghetti scotti spezzati nel latte. Inutile dire che ho apprezzato entrambi :p
In serata abbiamo festeggiato i 60 anni di M., Direttore Esecutivo dell'Organizzazione.
Il ritrovo per andare al compleanno era alle 17 nel cortile della sede. Ovviamente, ci siamo mossi solo 45 minuti dopo...eheh!
Riflessione: qui n India, per quanto si possa essere in ritardo, nessuno fa notare o da' troppo peso alla cosa. A destinazione tutto e' sempre sorridente, tranquillo e gioviale, come se niente fosse. Anche pensando a occasioni passate, inizio a chiedermi se il ritardo sia reale o solo un concetto che creiamo noi dando troppa importanza al tempo che passa...
Io e R. ci siamo sedute nei sedili dietro...quelli aggiuntivi nel bagagliaio (la macchina dei sogni di mamma con 7 posti!).
Chilakaluripet - Ongole, nostra meta, richiede un'oretta di macchina. Durante il tragitto si e' parlato di...birra...ViNo...AmArI...SUPERALCOOLICI?!? "Elena, a te cosa piace bere?". "Beh, dipende dalla situazione e, a tavola, da cosa sto mangiando...Ma davvero stasera brindiamo tutti assieme? Olle'!"
Prima tappa: casa del festeggiato.
Pochi intimi, familiari e amici stretti...“Io che ci faccio qui???”
Candeline, taglio della torta e il rituale “imboccarsi a vicenda” con un pezzetto di dolce.
Ottima la torta al cioccolato! Posso averne ancora, please???”
Seconda tappa: sede di ASSIST a Ongole.
Qui ci aspettavano tutti i coordinatori e altri membri, di un certo livello, dello staff.
Di nuovo, candeline, taglio della torta multicolor al gusto chewing gum e rito dell'imboccarsi a vicenda.
Terza tappa: ristorante.
Da notare che la moglie del proprietario, anche lei dipendente dell'Organizzazione, in 3 anni di vita del locale non c'era mai stata, perche' "le donne vanno solo nei ristoranti per famiglie”. Per intenderci: il bagno delle donne non esiste nemmeno. Ah!
I camerieri ci hanno accompagnati nella zona prive', che mi ha ricordato tanto il karaoke di Sydney.
Com'era da immaginare, donne in una saletta, uomini in un'altra. Addio sogni di gloria, addio sana pinta di Kingfisher, birra e orgoglio del maschio indiano. E va beh!
Il mio appetito sara' anche proverbiale, ma qui...saranno stati i 3 tocchi di torta al cioccolato :p, sara' stata la quantita' di fritto, saranno state le bevande ("Per me acqua, grazie!", "Lei cosa desidera bere: succo di mela o succo mix frutta tropicale belli zuccherosi?", “L'acqua va benissimo!”, “Ecco un po' di succo”...a volte e' piu' facile dire semplicemente si' sin dall'inizio...)...coi soli antipasti mi hanno spezzato le gambe.
Hai voglia a dire "Basta, grazie!". Il cameriere arrivava e, istigato dalla "padrona di casa" continuava imperterrito a riempire il piatto. Aiutoooo! Alla fine, per non scoppiare, sembrava dovessi minacciare il cameriere con un convincente "Ancora?!? Devi passare sul mio cadavere!".
Che fatica, pero'! M'e' salito pure un abbiocco...e poi m'e' venuta la ridarola. Cosi', senza preavviso ne' motivi facilmente spiegabili e condivisibili. Di quelle che non riesci a smettere, nemmeno quando il tuo stomaco, pieno a tappo, tirando da morire chieda pieta'. Ahahahah!
Dopo, per un po', ho desiderato nell'ordine: la torta al cioccolato, un sorbetto, un bicchiere di Sambuca liscia senza ghiaccio, un dolce qualsiasi, un caffè'. Sull'ultimo sono riuscita a soddisfare la richiesta. Olle'!
A concludere la serata, durante il viaggio di ritorno, una super scoperta! Finalmente R. (la canadese) e sottoscritta siamo riuscite a capire perche' un popolo che fa sempre tutto con lenta calma e vive di ritardi, presunti o reali che siano, quando guida va a tavoletta come fosse in urgenza. Cito: "Because in India they make 6 months children!".
Per oggi direi che e' tutto :/


21 dic 2011

21 dicembre 2011


R., la canadese, non parte piu' venerdi' per aiutare ASSIST con un grosso progetto. Povera! Doveva andare a farsi una decina di giorni di relax sulle spiagge dello Sri Lanka e invece ha dovuto cancellare tutte le prenotazioni.
Per "consolarla", le ho promesso che ci organizziamo per portare V. a vedere l'Oceano Indiano. Si puo' arrivare a 30 anni, vivendo a neanche 50 km dal mare, e non averlo mai visto?!? Anno nuovo, esperienza nuova!!!...La proposta le ha strappato un sorriso. Olle' :)
Anche stasera festeggiamenti natalizi. Stavolta per il membri della “famiglia” ASSIST.
Il team MELUKOLUPU ci ha intrattenuto con alcune canzoni, poi via col taglio della torta, con tanto di neve artificiale a condimento, e la cena tutti assieme :)
Feeeesta!!!

Baila! Baila! Baila!

20 dic 2011

20 dicembre 2011


Nel pomeriggio ho ricevuto l'invito ufficiale a partecipare alle “Rotary Club of Chilakaluripet & Veda Semi-Christmas ceremony”. Da notare il “semi”, perche', giustamente, non era proprio la festa di Natale...del 25, insomma...Eeeeeh, le Pubbliche Relazioni...
La serata si e' svolta nel cortile, allestito a sagra di paese, del Centro Veda, distante non piu' di una decina di minuti in macchina dalla sede di ASSIST. Qui sorgono una grande scuola, gli alunni sono piu' di un migliaio, e un dormitorio per 100-200 studenti.
Con R. (Direttore Operativo di ASSIST) e R. (la ragazza canadese) ci siamo mossi super puntuali alle 19. Peccato che non abbiamo tenuto conto dei ritardi locali (chiamasi flemma indiana)...Morale: abbiamo aspettato un'ora e mezza l'arrivo degli altri invitati.
A farci compagnia, oltre alle organizzatrici, Sprite e biscotti. Mi si sono buttata a pesce, con eleganza, giusto per non smentire il mio proverbiale appetito :p. Altro che a stecchetto! Mi sto...stanno rifocillando per bene e non so dire di no...adoro la cucina indiana!
Va beh, comunque, tra spettacolini degli studenti e discorso del direttore Rotary, abbiamo iniziato a cenare alle 22 passate. 
Non fosse stato che la sera, giustamente visto che anche qui e' pur sempre inverno, inizia a rinfrescare e non poco, tutto sommato e' stata una serata piacevole. 
La prossima volta, pero', devo suggerire a chi ha organizzato il tutto di optare per una soluzione al chiuso e io devo ricordarmi di indossare una maglia a maniche lunghe...brrr!!!


19 dic 2011

19 dicembre 2011


Stasera mi e' capitato di vedere un cartone australiano davvero bello.
Nella semplicita' del bianco/nero, una voce narrante racconta dell'amicizia epistolare tra la piccola Mary, australiana della periferia di Melbourne, e Max, newyorchese sulla cinquantina. Il titolo dell'animazione e' proprio “Mary and Max”.
Non solo la storia e' toccante e coinvolgente, con sfumature sia comiche sia drammatiche, ma anche la colonna sonora e' decisamente notevole!
Questo cartone e' stato davvero una perla nella notte :)


18 dic 2011

18 dicembre 2011


Siamo di nuovo a domenica. 
I giorni stanno volando senza che io me ne renda realmente conto. Anzi, direi che per lo piu' mi sento come se avessi totalmente perso la nozione del tempo.
Dopo una mattinata di relax, tra bucato, una buona lettura e la visita a V., il pomeriggio lo abbiamo trascorso a Guntur, raggiunte anche da R..
Massaggio facciale per R., vana ricerca di stoffa per i miei pantaloni afghani, infine una sana pizza indiana, rigorosamente vegetariana, accompagnata da “manchurian chicken” per tutte e 4! Dovessi dire, a parte che mancava un po' di sale, in genere abbondante in tutti i piatti, la pizza non era affatto male. Prima o poi, magari ci si torna :)


17 dic 2011

17 dicembre 2011


h 6: la sveglia mi ha gentilmente ricordato che avevo promesso di partecipare alla seduta di yoga di stamattina. Solo come fotografa, pero' :p
L'aria era frizzante e mi ha ricordato che, per quanto particolare rispetto ai canoni a cui sono abituata, anche questo indiano si chiama “Inverno”.
Per mezzogiorno siamo rientrati alla base. R., il Direttore di ASSIST, mi aveva chiesto di presenziare all'incontro con Plan India, un importante ente no profit indiano con sede a Hyderabad, per parlare della possibilita' di avviare dei progetti insieme nel distretto di Guntur.
Spero che il mio piccolo intervento, che altro non e' stato se non il racconto di quanto visto e sentito durante la visita a Bollapalli, sia stato utile!


Esercizi di Yoga...


...per iniziare al meglio la giornata!

16 dic 2011

16 dicembre 2011


Per iniziare nel migliore dei modi la giornata, ricevo la benedizione di un grosso corvo nero sul ginocchio destro. Olle'!
Continuando le visite alle scuole dove bambini supportati dal progetto di Adozione a distanza di AIB frequentano le lezioni, ci rechiamo presso la struttura di Kasturba. Qui vivono e studiano 190 bambine, di cui una ventina con l'aiuto della Fondazione.
Ammetto che sono rimasta un po' sgomenta per le condizioni dell'edificio. Le stanze a disposizione fungono da aule durante il giorno e da camere di notte. Il preside ci ha spiegato che i fondi statali sono sempre piu' scarsi e in ritardo e pertanto la costruzione del secondo piano continua a subire forti rallentamenti. 
Le bimbe, comunque, stanno bene e vengono seguite con cura. Speriamo che al piu' presto possano beneficiare di maggiore spazio!
La seconda struttura visitata e' una piccola scuola nel villaggio di Remaidicherla, che conta 50 bambini supportati dal “National child labour programme”. Di fatto, lo Stato garantisce loro il pranzo, ma per quanto riguarda uniformi, cartelle e altro materiale scolastico c'e' dietro l'aiuto di ASSIST e AIB.
Nel pomeriggio siamo andati invece nel piccolo villaggio di Laxmipuram Thanda (conta circa 30 famiglie). Non e' molto distante dal Centro, ma i sentieri da seguire sono ben lungi dall'essere delle strade asfaltate...
Con noi e' venuta S.. Lei non e' tra gli sponsorizzati da AIB, ma sua sorella S.B. si', cosi' come altri 9 bimbi le cui famiglie vivono in questo villaggio.
Al nostro arrivo, un gruppetto di curiosi si e'radunato per accoglierci. Anche la nonna di S. e' accorsa a salutarci e, appena le e' stato spiegato dal coordinatore chi sono e cosa faccio qui, con un sorriso mi ha ringraziato di cuore, perche' grazie all'aiuto della Fondazione entrambe le nipoti possono andare a scuola. 
Anche la zia di S., che era li' con i figli, e' apparsa felice che i bambini della sua famiglia abbiano l'opportunita' di ricevere un'istruzione.
Mi sarebbe piaciuto sapere cosa ne pensano i genitori di S. e S.B., ma si sono trasferiti in un altro Stato per trovare un lavoro. Se fossero rimasti al villaggio probabilmente S. non avrebbe la possibilita' di studiare. Direi che il loro punto di vista e' abbastanza chiaro.
S. mi ha invitata a vedere la sua casa. Per quanto fosse un'abitazione modesta non c'e' stato ne' imbarazzo ne' retrosia a farmi entrare, anzi. Nel suo invitarmi ho trovato tanto orgoglio e dignita'. Grazie, S., per avermi accolta in casa tua!
Stasera ho avuto il privilegio di incontrare piu' da vicino I 47 bambini del Centro sostenuti da AIB.
Di loro, quasi la meta' lavorava con I genitori prima di essere iscritti a scuola. Quasi altrettanti hanno almeno un genitore, quasi sempre la mamma, analfabeta.
Le storie di questi 3 bambini ex lavoratori mi sembrano sintetizzare meglio la situazione generale.
Mi chiamo N.R. e frequento l'ottava classe. Ho 14 anni e ho iniziato ad andare regolarmente a scuola che ne avevo 7. Prima lavoravo come muratore nei cantieri edili. All'inizio, ho faticato parecchio ad abituarmi all'idea di frequentare le lezioni, perche' mi mancava la possibilita' di guadagnare un po' di soldi. Cosi', dopo quattro anni che ero al Centro, sono scappato per tornare a lavorare. La mia famiglia non mi ha ostacolato in questo, probabilmente perche' il matrimonio delle mie due sorelle (entrambe con alle spalle la sola istruzione della scuola primaria) aveva acutizzato la necessita' di soldi a casa. Quando Mr S. (il coordinatore) e' venuto a sapere che avevo lasciato la scuola e il centro, e' subito andato a parlare coi miei genitori e con mio fratello piu' grande, che ora frequenta l'universita', per spiegare loro l'importanza di farmi lasciare il tornare subito a scuola. E cosi' e' stato: i miei si sono convinti che per me fosse la soluzione migliore ed eccomi qui. Da quell'incontro sono passati 3 anni, durante i quali ho avuto modo di rendermi conto della fortuna che ho avuto ad avere una famiglia che mi ha rimandato a studiare, nonostante le mie proteste. Adesso so bene che opportunita' mi e' stata regalata facendomi frequentare la scuola e ho tutta l'intenzione di proseguire gli studi e diventare insegnante. Ai bambini che, come me anni fa, lasciano la scuola vorrei poter raccontare la mia esperienza, sperando che serva da esempio.”
Anch'io ho 14 anni e frequento l'ottava classe. Il mio nome e' J.B.. I miei genitori mi hanno mandata a scuola che avevo 8 anni. Prima passavo le giornate a lavorare nelle miniere di ardesia. Siccome non ero mai stata a scuola prima e non avevo ricevuto alcun tipo di istruzione, ho dovuto iniziare da zero con bambini piu' piccoli di me. Non e' stato facile, perche' spesso percepivo la differenza di eta' e mi sentivo fuori luogo, indietro. Con tanto impegno e buona volonta' sono riuscita a colmare le mie lacune e recuperare i ragazzi della mia eta'. Che fatica, ma ne e' valsa sicuramente la pena! Sono felicissima di essere qui e di poter studiare e istruirmi come mio fratello. Ai miei amici che non vanno a scuola e lavorano dico – Ehi! Fermati un attimo a riflettere. Per lavorare hai davanti tantissimo tempo, ma per studiare no. Pensaci! Se vuoi, puoi venire con me. Conosco un posto dove puoi ricevere tutte le attenzioni necessarie per vivere e studiare con tanti altri bambini e avere cosi la possibilita' di un futuro migliore.”
Io sono R.D., ho 14 anni e frequento la nona classe. La mia famiglia vive in un villaggio a qualche decina di km da qui. Quando avevo 7 anni, i miei genitori hanno deciso di mandarmi a scuola. Prima poteva andarci solo mio fratello, mentre io andavo con loro a lavorare nei campi. I primi mesi nel Centro pensavo di non farcela a vivere lontana dalla mia famiglia. Poi ho instaurato tante belle amicizie con gli altri bambini e ho iniziato a sentire meno la mancanza di casa. Col passare del tempo ho anche capito sempre piu' a fondo quanto fosse importante per me poter studiare e quante opportunita' questo possa offrire. Quando torno a casa e incontro I miei amici di sempre che sono ancora li' a lavorare, cerco di convincerli che, se vogliono sperare in un futuro migliore, devono insistere coi loro genitori perche' li mandino a scuola. Qualcuno l'ha fatto e ora studia. Altri spero riescano a fare presto questo passo.”


Tutti a scuola

Giocando coi bimbi di Remaidicherla

Tata!

M., i bambini di Laxmipuram Thanda e sottoscritta

15 dic 2011

15 dicembre 2011


Stamattina, una piacevole gita in moto ci ha portati nel villaggio di Vellaturu, dove 60 famiglie, appartenenti alla tribu' dei Chenchu, beneficiano del progetto di “Water & Sanitation” sostenuto da AIB.
Siamo arrivati nel bel mezzo di un incontro tra i membri di questa piccola comunita' che ci hanno accolto con grande entusiasmo e riconoscenza per quanto si e' fatto per loro nel tempo.
Qui abbiamo incontrato A., una ragazzina di 13 anni, che ci ha raccontato la sua storia.
La mia famiglia appartiene alla tribu' dei Chenchu, trasferitasi dalla foresta in questo villaggio circa 40 anni fa. Da allora, per quasi 35 anni, i membri della tribu' si sono limitati a vivere, ognuno per proprio conto, di accattonaggio o di piccoli furti di prodotti alimentari. Quelli che hanno tentato di avviare una attivita' propria si sono ritrovati il piu' delle volte a far fronte a continue perdite, spesso dovute ai tassi d'interesse dei prestiti contratti (anche il 60%), che a ottenere guadagni dal proprio lavoro. Quel che e' peggio e' che vivevano in condizioni igienico-sanitarie assai precarie, circondati dai loro stessi escrementi e dalla spazzatura che, inesorabile, si accumulava per le strade.
Nel 2006 circa, ASSIST ha organizzato nel villaggio delle attivita' di sensibilizzazione volte a creare una coscienza di gruppo. L'obiettivo era quello di risvegliare nei membri della tribu' la necessita' di creare un gruppo, una comunita', e di sfruttarne la forza per progredire e svilupparsi. I risultati non sono mancati. Nei mesi successivi e' andata sempre piu' crescendo la formazione di Self Help Group, dei gruppi formati generalmente da donne che hanno l'obiettivo di raccogliere i risparmi di piu' famiglie. Questo ha permesso agli appartenenti ai vari SHG di raggiungere in breve tempo somme di denaro sufficienti da investire in attivita' produttive. A questo si e' affiancata la possibilita' di richiedere ad ASSIST e allo Stato prestiti a tassi di interesse assai vantaggiosi. In poco tempo, le famiglie dei Chenchu, ormai organizzate in una vera e propria comunita', hanno smesso di vivere alle spalle dei loro compaesani.
Il passo successivo e' stato il rendersi conto che, per dignita' e orgoglio, le condizioni igienico-sanitarie in cui vivevano non erano piu' accettabili. Proprio su questo aspetto, circa un anno fa, e' intervenuta in loro supporto anche AIB attraverso la costruzione di latrine (il progetto conta 70 latrine, una per famiglia). Anche la mia famiglia sta beneficiando di questo aiuto e ne siamo tutti assai grati. Ora, grazie alla latrina a nostra disposizione, le strade sono piu' pulite. Quando camminiamo per le strade del villaggio siamo piu' sereni e orgogliosi e non ci sentiamo piu' in imbarazzo per l'ambiente in cui viviamo.
Ultimamente molte famiglie si sono organizzate per recuperare materiale riciclabile, come la plastica e altri materiali poveri, per lavorarli e fabbricare prodotti da vendere. Riusciamo a produrre contenitori alimentari, oggetti da bigiotterie, giocattoli, lavagnette. Insomma, un po' di tutto. Io aiuto i miei genitori a vendere i nostri prodotti, anche se vorrei poter andare a scuola come gli altri bambini...”. Ce lo dice con gli occhi velati di tristezza.
A quel punto, non posso fare a meno di rivolgermi al gruppo e chiedere “Ora che siete arrivati fino a qui, quale vorreste che fosse il prossimo passo?” e la loro risposta un po' mi commuove: “Vorremmo tanto poter mandare a scuola i nostri figli e dare loro un'istruzione per evitare che anche loro rimangano analfabeti come noi (la maggior parte dei presenti non sa ne' leggere ne' scrivere)”.
Nel pomeriggio momenti di gioco e svago con i bimbi. Notevoli M. (mio accompagnatore ASSIST) e S. (coordinatore area Bollapalli) sul campo da pallavolo :)
Mentre i bambini cenavano sono stata con loro a ridere e scherzare.
Come capita di frequente, a un certo punto e' andata via la luce. L'oscurita' intorno era totale. Guardando il cielo, una miriade di stelle brillavano davanti ai miei occhi. Che bello sarebbe avere una vista cosi' anche a Milano!


A. (in maglia blu) e altre donne della comunita'

Momenti di svago...

...poi tutti a cena

14 dic 2011

14 dicembre 2011


Sono nuovamente a Bollapalli con i bimbi. Olle'!
Nel pomeriggio abbiamo visitato le scuole dietro il Centro. 
Classe per classe a salutare i bambini incuriositi ed emozionati dalla mia presenza.
Immancabile la sequenza di domande di rito: “Come ti chiami? Come si chiama tuo papa'? Come si chiama tua mamma? Come si chiamano i tuoi fratelli/sorelle? Come si chiama il tuo villaggio?”. La prossima volta devo ricordarmi di registrare le risposte su un nastro...hihihi!


Una classe...

...via l'altra

12 dic 2011

12 dicembre 2011


P. e' un genio, oltre che un santo! Con infinita pazienza e molta perizia mi ha guidata passo passo nell'installazione di Libre Office (ora finalmente posso usare il PC) e nello sblocco di internet, che pero', ahime', in camera ancora fa i capricci. Tutto non si puo' avere, ma come recita il detto “Chi si accontenta, gode!” ;)
Grazie infinite P.!!!


11 dic 2011

11 dicembre 2011


Di nuovo domenica. ASSIST e' vuota e silenziosa. Solo R., J. (il guardiano) e sottoscritta popoliamo l'edificio.
Per uscire un po' a fare due passi, noi forestiere ci avviamo verso il centro del villaggio. Anche li', dove in genere sembra di essere in un formicaio, la quiete regna sovrana.
Interessante il giro che abbiamo fatto, con R. che si e' improvvisata Cicerone e mi ha indicato alcuni bazar interessanti da frequentare in questi mesi di permanenza a Chilakaluripet.


10 dic 2011

10 dicembre 2011


Forse e' la volta buona che imparo a non cantare vittoria anzitempo.
Nel pomeriggio sono andata con S. a Vijayawada a comprare il netbook. 4 ore di macchina tra andare e tornare. Olle'!
Sono rientrata a casa super entusiasta, faccio per accedere in computer e scopro che, sebbene espressamente richiesto, gli amici del negozio si sono dimenticati di installare Office. La connessione Wi-Fi non ci pensa proprio a funzionare...che, per caso hanno cambiato la data del pesce d'aprile o quella degli scherzetti di Halloween?


9 dic 2011

9 dicembre 2011


Da qualche giorno ho preso l'abitudine, la mattina alle 8 aspettando la colazione, di uscire dalla stanza e stare in piedi qualche minuto in terrazzo. L'aria e' fresca, piacevole ed e' bello vedere che tutto intorno chi più chi meno si sta risvegliando e rimettendo al lavoro.
Ora la mia mente vola alla prossima settimana, quando staro' per qualche giorno nel Centro di Bollapalli coi bimbi. Non vedo l'ora!
Realizzo che a breve e' Natale. Chissa' come sara' trascorrerlo qui.


8 dic 2011

8 dicembre 2011


Ehi ehi! Sembra che le zanzare si siano decise ha darmi tregua almeno di notte. Il Vape nuovo che mi han dato e' una potenza. Purtroppo, continuo a subire dalle 16 alle 18, in particolare sui piedi. Mannaggia che fastidio!
Oggi, come ieri, ho dato una mano con il report trimestrale di Markapur da inviare a AIB. Sono contenta di essermi resa utile!
Se penso che ora in Italia e' festa, fa freddo e la frenesia natalizia si riversa nei famosi mercatini o nei negozi, mi fa strano guardarmi attorno e vedere sole, maniche corte e il solito trantran. Questo e' l'inverno tropicale :)