31 gen 2012

31 gennaio 2012


Che mi piacesse fare le foto ok, ma che fossi reputata pure brava non fa che lusingarmi :)
Stamattina sono andata con M., ormai mio fidato compagno di avventure sul campo, in visita a Piduguralla. Il lavoro della giornata prevedeva il tour di una nuova colonia, fondata vicino alle fornaci per la lavorazione delle pietre, per fare non solo le foto della zona, ma anche quella per ogni singola abitazione costruita col supporto di ASSIST e Mani Tese.
Siamo arrivati che faceva un gran caldo! Per gli indiani e' inverno, ma per me e' clima da estate...come cambiano le percezioni...
Ho scattato 95 istantanee sotto il sole cocente di mezzogiorno, reso ancora piu' cocente dal calore emanato dalle torri/fornaci li' vicino. Se mi avessero spiegato meglio le condizioni non so mica se avrei accettato con tanto entusiasmo di spacciarmi per fotografa!
Tra le altre “avventure” circostanziali, l'arrampicata per le scale esterne alle case per salire sui tetti. Ma quanto le fanno ripide?!?...E poi senza protezioni!?!...E mi volevano pure far salire sulla scala a pioli che ha tutto tranne l'aspetto di qualcosa di stabile e sicuro?!?...Anche no, grazie, soffro di vertigini!!!
A parte la faticaccia, ho apprezzato moltissimo che mi sia stato spiegato tutto l'iter che intercorre tra il recupero delle rocce nelle cave e la trasformazione delle stesse in polveri dalle differenti destinazioni (ci sono anche quelle usate per i medicinali...ma che roba chimica ci prendiamo ogni volta che per qualche disturbo ingolliamo una pastiglia?!?! Ghhhhhhhhh!!!). Mi hanno fatto vedere come l'acqua polverizzi in pochi istanti la roccia “arrostita” nella fornace, l'impianto dove viene svolta questa attivita' (tanta, tantissima polvere bianca tutt'intorno a noi...manco a dirlo, super tossica! Se non altro, per questo motivo, non sono mai stati sfruttati bambini per svolgere questo lavoro! Per quanto magra, e' pur sempre una consolazione...) e la cava da cui vengono prese le rocce (di fatto sembra un laghetto incantato, dove ci si puo' fare anche il bagno).
Dopo pranzo, non pienamente soddisfatti dell'angolatura da cui avevamo potuto scattare le foto all'area di nostro interesse, ci siamo diretti verso la fornace piu' vicina, con l'intenzione di salire su e avere cosi' una panoramica migliore. Ovviamente, non ho avuto il coraggio di arrampicarmi, troppa paura di cadere, troppa sensazione di vertigine! I due coraggiosi che hanno svolto l'ingrato compito sono stati M. e il coordinatore area. I miei eroi! Peccato solo che nemmeno da lassu' il risultato sia stato quello desiderato. Eh, belli miei, purtroppo, nonostante gli sforzi, non sempre si puo' ottenere cio' che si vorrebbe! Speriamo vadano bene almeno quelle fatte in mattinata...
Ora mi ci vuole una bella lavata da capo a piedi, per rimuovere tutta la polvere, e una sana dormita, che anche stamattina non mi sono persa la camminata all'alba e, in questo momento, inizio ad accusare un po' di stanchezza...Meritato relax, eccomi!!!


L'uomo della fornace

La montagna di polvere bianca

Il lago nella cava


30 gen 2012

30 gennaio 2012


Stamattina, camminando, ho riflettuto su un paio di frasi che mi sono state dette negli ultimi giorni. Entrambe si riferivano a “Cosa potrebbe pensare/dire la gente se...”.
Una domenica pomeriggio, quella in cui sono andata a casa di R., mentre camminavo con V. e R., mi sono offerta di portare un sacchetto, che in quel momento si era accollata R.. In tutta risposta mi e' stato detto “Cosa penserebbe la gente se ti vedesse portare un sacchetto mentre noi non abbiamo nulla per le mani? Che facciamo venire gli occidentali per farci portare i pacchi?!”.
Ieri, andando al matrimonio, uno di noi doveva sedersi sul sedile nel bagagliaio. Tempo di capirlo, che ho esclamato tranquillamente “Ci vado io dietro, che sono la piu' piccola!”. Invece, “Ma sai cosa direbbero le persone se ti vedessero scendere da dietro, mentre noi scendiamo dai sedili dei passeggeri? Che non siamo ospitali e non abbiamo rispetto per gli ospiti!”.
Mi chiedo “Cosa pensa la gente che vive in un posto come questo, quando vede i propri connazionali servire e riverire l'occidentale come un piccolo principe, a costo di privarsi di qualcosa?” e...“Cosa dicono i locali, quando, pur di far sedere l'occidentale il piu' comodo possibile, vedono un numero indefinito di connazionali scendere da mezzo metro cubo?”.
La verita' e che non lo so “cosa penserebbe la gente se...”. So solo che la gente pensa quello che vuole a prescindere da quello che vorremmo pensasse. Se le persone vogliono pensare male di te, se ne infischiano delle tue buone intenzioni: pensano male di te, punto! Se le persone vogliono sparlare di te, se ne infischiano se creano solo casini: ti mettono in bocca frasi mai dette o fraintese e ti attribuiscono azioni mai fatte o mal interpretate, punto!
Percio' mi chiedo “Vale davvero la pena comportarsi secondo delle regole apparenti e illogiche solo per quello che gli altri potrebbero pensare, se tanto gli altri pensano comunque quello che vogliono?!?”.


29 gen 2012

29 gennaio 2012


Se Maometto non va dalla montagna, la montagna andra' da Maometto”.
Sono 4 giorni che non andavo a camminare al mattino e iniziavo a sentirne la mancanza. Pertanto, armata di lettore Mp3 e tanta voglia di muovermi, sono scesa alle 8 per riprendere la sana, buona e vecchia abitudine. J. (il guardiano) e le due signore che aiutano a tenere pulito il centro ASSIST mi hanno visto passare piu' e piu' volte e, ogni volta, mi hanno salutato con un sorriso divertito d'incoraggiamento. Fare il giro dell'edificio qui non sara' il massimo a livello di panorama, ma il loro contributo mi ha dato cuore a sufficienza per girare per piu' di mezz'ora. Dopo un po' di esercizi imparati durante le sessioni di “yoga” e una bella doccia calda. Wow! Ora si che sono pronta per affrontare la giornata!
La nipote di S. (Responsabile Finance ASSIST) si sposa stasera e siamo tutti invitati. Penso di essere stata a piu' matrimoni in questi due mesi e mezzo in India che non in 30 anni in Italia...
La giornata la passero' con S. (la española), con cui mi trovo bene. Entrambe siamo due belle chiacchierine, percio'...hihihi!
Buona domenica!
Avrei dovuto pazientare fino a sera per scrivere la pagina di diario odierna. Non sono ancora le 20, che gia' devo apportare degli aggiornamenti. Molto “Indian style” questa modifica in corsa ;)
Verso le 16 sono andata con S. a fare la solita visita domenicale a V. e sua sorella. Tra una chiacchiera e l'altra a V. e' venuta voglia di vedere un film, che anni fa si era fatta mandare da una sua amica. Con mia grande sorpresa e gioia il film altro non era che “Tutti insieme appassionatamente”, uno di quei vecchi film che da piccola vedevo sempre con la mia famiglia il sabato sera o nel periodo natalizio. Erano secoli che non lo vedevo...Che splendido tuffo nel passato!!!
Mi spiace tanto per i Tears for Fears, so che vengono spodestati in corsa dal ruolo di “colonna sonora del giorno”, ma mi e' impossibile non pensare che ora sia mooooolto piu' appropriata questa canzone...



28 gen 2012

28 gennaio 2012


Fino a stasera non avevo avuto modo di apprezzare davvero il lavoro del gruppo culturale MELUKOLUPU, perche' non mi era del tutto chiaro come lo svolgessero. Sapevo solo che il loro obiettivo e' sensibilizzare gli abitanti dei villaggi target sulle diverse aree di intervento di un progetto, come per esempio la necessita' di avere le latrine nelle case, l'igiene e la pulizia dell'ambiente circostante, l'istruzione dei bambini, etc.
Partecipando all'incontro con i rappresentati del Club Rotary sui progetti di “Water & Sanitation” nell'area di Piduguralla, da loro finanziati e seguiti operativamente da ASSIST, mi si e' aperto un mondo tutto nuovo: i ragazzi del MELUKOLUPU hanno tenuto uno spettacolo ad hoc, durante il quale hanno rappresentato vari sketch inerenti, appunto, alle tematiche dell'acqua e delle condizioni igienico-sanitarie. Prima di ogni singola performance, che ovviamente e' in Telugu, R. (Presidente di ASSIST) ce ne ha spiegato il significato in inglese, in modo chiaro ed esaustivo. Devo riconoscere che, guardandole subito dopo l'intervento di R., risultavano davvero dirette, chiare e semplici. Anche i gesti e i passi di danza, come immagino ancora di piu' il testo delle canzoni, aiutano a comprendere il senso delle scenette e l'importanza dei messaggi trasmessi. Fantastico lo sketch sulle vitamine, sui loro benefici e sugli alimenti dove si possono trovare!
Credo abbiano trovato il modo migliore per comunicare in un contesto dove la maggior parte delle persone e' analfabeta e priva di ogni tipo di istruzione. Bravissimi!


27 gen 2012

27 gennaio 2012


Bollapalli aspettaci!
Stamattina ho inaugurato un nuovo impianto per la purificazione dell'acqua, installato nel villaggio di Kanumulacheruvu grazie al sostegno di AIB. Ho tirato la tendina davanti alla targa, ho frantumato contro la pietra la noce di cocco facendomi la doccia, e ho tagliato il nastro con non poche difficolta', visto che le forbici non funzionavano granche'. C'est la vie!
Nello stesso villaggio e' stato praticamente ultimato anche il progetto di “housing”: 82 casette per un gruppo di famiglie rimaste senza casa due anni e mezzo fa, a causa di un incendio nel loro villaggio. Una signora ha voluto a tutti i costi che entrassi nella sua abitazione. Che fierezza, che orgoglio e che gioia nei suoi occhi. Mi ha riempita di parole di riconoscenza, perche' “ora, finalmente, ho una bella casa!”. Non ho potuto che unirmi alla sua gioia davanti a tutto questo entusiasmo.
Per chiudere in bellezza il giro, una bimba di pochi mesi mi ha fatto la pipi' addosso. Dicono che sia buon segno. Mi vien da dire, quanto pestare una ca..a di cane camminando per la strada...va beh! Se non altro i presenti si sono fatti un sacco di risate e la cosa non puo' che farmi piacere :)
Con la española mi sono fatta due passi illustrativi per le strade di Chilakaluripet. Come vuole la tradizione, ho cercato di tramandare alla nuova arrivata il know-how acquisito dalla mia predecessora. Mi piace questa cosa e anche S. mi sembrava parecchio soddisfatta del nostro giro. Muy bien :)
Ora a nanna che e' tardi!


Il rito della noce di cocco

Bambini a Kanumulacheruvu


26 gen 2012

26 gennaio 2012


Oggi, in India, e' la festa della Repubblica. Niente ufficio, bensi' la prospettiva di una gita al mare. Olle'!!!
Di buon mattino, per essere giornata di vacanza, ci siamo mosse in 7 donne oltre all'autista, che, immagino, si sara' sentito beato tra le donne. Povero, almeno questa consolazione, gia' che lavorava anche oggi, anziche' starsene a rilassarsi...
Tappa a sorpresa a Dande Colony, un villaggio, nell'area di Vetapalem, che beneficia del sostegno delle adozioni a distanza di AIB. Siamo state accolte dai bambini festosi e da tante belle decorazioni preparate per celebrare la festivita' nazionale. V. si e' anche improvvisata alzabandiera :)
Per pranzo, siamo state raggiunte dal Coordinatore Area e dalla moglie presso il Training Centre di ASSIST, lo stesso dove un paio di mesi fa ho avvistato il mio primo serpente. Sempre piacevole il pranzo sotto gli alberi, in ottima compagnia, per di piu' in un giorno di festa!
Per raggiungere la spiaggia, mi son fatta dare un passaggio in moto da M. (Responsabile del Centro). Dovessi dirla all'indiana, “SUPER!” :)
La spiaggia era la stessa di quando c'era anche R. (la canadese). Bellissima! E l'acqua cosi' tiepida da far venire voglia di un tuffo...e in effetti un tuffo qualcuno l'ha fatto, con risata collettiva di contorno: per quanto la tenessi per mano, non ho potuto evitare a V. di perdere l'equilibrio per un'onda e finire completamente zuppa. Hihihi!
Il rumore delle onde, la brezza marina, il profumo dell'Oceano e il colore dell'acqua che si estende a perdita d'occhio mi danno un gran senso di pace e liberta'. Si, mi sentivo libera! E credo che anche gli altri presenti stessero sentendo la stessa cosa. Ridevano spensierati, felici, allegri. Magia!
Che bella giornata!


E famoce un tuffo!

Reazione a catena

Foto di gruppo

25 gen 2012

25 gennaio 2012


Stamattina e' stato inaugurato il “vocational training” organizzato da ASSIST con la collaborazione di Veda: nei prossimi 6 mesi, 100 ragazze, provenienti dalle “slum” circostanti, potranno imparare l'arte della sartoria e avere cosi' la possibilita' di costruirsi un futuro migliore. Bellissime le macchine per cucire! Quasi mi viene voglia di partecipare al corso per poterne usare una almeno una volta!
Alle 18:30, con S. (la española) e V. (Responsabile Progetti ASSIST) ci siamo dirette a un matrimonio a Guntur. A quanto pare e' tradizione partecipare a cerimonie nuziali nei primi giorni in India da volontari. Wow!
Tra gli invitati anche un occidentale, a cui non ho potuto fare a meno di chiedere di dove fosse (noi si pensava fosse europeo, invece arrivava dalla California) e che contatto avesse per partecipare al matrimonio. Ci mancava solo che gli chiedessi sfacciatamente il numero di telefono e facevo l'“en plein”. Quando si dice la curiosita'!
Il viaggio di ritorno in macchina me lo sono fatta con gli occhi che si chiudevano. Meglio spegnere la luce subito e andare a dormire. Domani sara' un'altra bella giornata piena di attivita'...


Una macchina da cucito

Le partecipanti al corso

L'elefante al matrimonio

24 gen 2012

24 gennaio 2012


Giornata lunghissima. Ho bisogno di riposo!
Anche oggi ho presenziato alla seduta di camminata, vero toccasana per iniziare attivamente la giornata! Devo riuscire a convincere anche S. a venire con me. Magari dopo averle concesso qualche giorno per adattarsi :p
Ho fatto delle corse assurde per essere pronta in tempo per partire alla volta di Vijayawada, dove sarebbe atterrato il volo di S., giusto perche' non ne avevo abbastanza dall'allentamento all'alba. L'appuntamento con M. (Responsabile HR ASSIST) era a Guntur, che e' di strada per l'aeroporto. Se penso che, se non gli avessi suggerito di aspettare che lo passassimo a prendere li', si sarebbe fatto avanti e indietro all'alba sulla stessa tratta, in maniera del tutto inutile se non per perdere ore di sonno, mi viene male. Io appena posso prendo la sveglia e inizio con il “Posponi di 10 minuti”...ehm...a volte esagerando...hihihi!
In aeroporto c'era una gran folla. Chiedendo ai presenti, abbiamo saputo che era in arrivo un politico. Mi chiedo se anche da noi facciamo tutto 'sto carosello in occasioni del genere. So solo che il volo di S. e' stato fatto atterrare con 20 minuti di ritardo...mah!
Grande S., col capello biondo in mezzo a tutti questi moretti! Ancora di piu', grande S. che si e' presentata a M. in spagnolo. Ahahah! Fantastico! M. mi ha guardato con aria super interrogativa...da foto!
Sulla via del ritorno abbiamo fatto varie tappe “shopping time”. Innanzitutto, mitico entrare nel “mall” tipo Metro! Mi piacciono tanto questi posti dove trovi di tutto. Ovviamente anche parecchie cose inutili...Col nostro bel carrello siamo andati alla ricerca della carta da stampanti. Ora, non so bene che tipo di lavoro M. pensi che io faccia, so solo che chiedeva a me che tipo di carta doveva comprare. Andiamo bene! Nel frangente mi sono comprata il mitico tappetino per gli esercizi di yoga. Ormai ci sono dentro fino al collo. Aiuto!!!
La seconda meta e' stato il negozio sportivo per la tuta. Spero di non dover mai piu' in vita mia provare un pantalone con la pancia gonfia come un palloncino. Mi sentivo completamente rallentata, impedita, su un altro pianeta. Credo di poter dire come si sente una donna incinta quando deve provare dei vestiti...male! Per fortuna il calvario non si e' protratto troppo a lungo, perche' non ce l'avrei potuta fare!
Giusto per non farmi mancare nulla, questa spedizione all'aeroporto e' stata anche l'occasione per andare a comprare gli occhiali. Sapevo esattamente cosa stavo cercando e, con il piu' che paziente e preziosissimo aiuto di S. e M. (da sola, non sarei stata nelle condizioni di scegliere con lucidita'), in una decina di minuti avevo in mano la montatura vincitrice. Deo gratias!
Una giornata peggiore per fare tutti questi giri non la potevo scegliere nemmeno col lanternino...Di corsa a casa, please!!!
Faticaccia i 3 piani di scale con sacca e sacchettini vari! Pero' ne e' valsa la pena: la nuova camera mi piace molto! Non che l'altra non mi piacesse, per carita', ma...questa la vedo piu' simile a me. Piu' “easy”! E poi ora ho il porticato per quando piove, oltre che per cenare guardando il paesaggio circostante...mica niente!
Con S. sono state subito tanta simpatia e tante chiacchiere in un mix di inglese, spagnolo e italiano che ci diverte parecchio. Bene! Bene! Bene! Ci piace!!!


23 gen 2012

23 gennaio 2012


Ho appena finito di impacchettare tutta la mia roba. Domani mi trasferisco nella nuova cameretta, nell'altro edificio. Con me ci sara' anche S., in arrivo domattina da Zaragoza. Un po' di spanglish ci sta sempre bene :)
Tanti pensieri e riflessioni mi hanno affollato la mente...quando si sta in silenzio capita spesso...mi godo ogni singolo istante, prima dell'arrivo di nuova compagnia dal lontano Occidente.
Altra corsa, altro giro! Olle'!!!


22 gen 2012

22 gennaio 2012


Era un po' che non avevo a disposizione cosi' tanto tempo solo per me. A volte ci vuole dello spazio da dedicare a se stessi, per seguire il proprio ritmo!
In un giorno ho letto quasi tutto il libro preso in prestito dalla libreria nell'ufficio di V., intitolato “La tigre bianca” di Aravind Adiga. Pare sia stato un caso letterario, qui in India, e che abbia vinto anche dei premi. Effettivamente, lo trovo molto ben scritto e non credo sia solo per merito di chi l'ha tradotto in inglese...
Cito Wikipedia: “Il tema principale del racconto e' il contrasto tra la crescita dell'India come economia moderna globale e la sua classe di lavoratori, che vivono in uno stato di tremenda poverta'. Altri temi toccati sono la corruzione endemica nella societa' e nella politica indiana, la fedelta' e la lealta' alla famiglia a scapito della propria indipendenza, le tensioni religiose tra Induisti e Musulmani, l'esperienza del ritorno in India dopo un'esperienza in America, la globalizzazione e la rivalita' tra l'India e la Cina come Superpotenze in Asia”.
Caso vuole, che andando a trovare V. e sua sorella, sia stata invitata ad andare al cinema a vedere “Business man”, manco a dirlo, “Made in Bollywood 100%”.
Mentre “The Withe Tiger” e' ambientato sostanzialmente a Delhi (ci sono dei riferimenti a Laxmangarh, villaggio natio del protagonista, e a Dhanbad), la vicenda di questo film si svolge a Mumbai.
Tra i temi del film, la vendetta, la corruzione dell'alta societa' e dei politici e (essendo un film c'era da aspettarselo) l'amore tra il bello e dannato e la bella...rinco____ta. Essi', perche' nei film bollywoodiani lui e' sempre super eroe che sa fare tutto, mette al tappeto chiunque anche quando sono 1000 contro 1 senza beccarsi mai nemmeno un cazzotto e se la viaggia su auto e moto di lusso vestito all'ultima moda (occidentale!!!). Lei, invece, e' sempre quella che piagnucola, un po' “lappa” un po' gatta morta, e con i genitori sempre super tradizionalisti che ostacolano la relazione. Se posso dire la mia: nei film sara' anche che lui e' dio in terra e che sbroglia da solo la matassa, mentre lei non fa un accidente se non essere un peso, ma se andiamo a vedere come stanno le cose nella realta'...ragazzi, parliamoci chiaro, 'sto Paese senza donne sarebbe uno sfacelo!...Va beh, meglio mettere un punto qui...
Francamente, il film mi e' sembrato troppo kitsch. Tanto lusso sbattuto in faccia, mooolto piu' del necessario per dare l'idea di un ambiente ricco, ma con scelte assolutamente discutibili, tipo la cabrio blu coi sedili in pelle dello stesso colore. Ma ti prego!
Per altro, si faceva seguire (notare che non ho capito nulla causa Telugu) e poi, finalmente, ho visto da dove hanno tirato fuori le hit del momento, che sento ovunque (autoradio di macchine/camion/trattori...eggia', anche trattori...di passaggio e cellulari non suonano altro) e che ormai non sopporto piu'. Cambiate canzone, please!!!...Altro aspetto da notare: uno dei brani di cui sopra si chiama “Pilla Chao” ed e' fatto sulle note di “Bella Ciao”. Secondo me non sanno di cosa parla la versione italiana, altrimenti dubito avrebbero fatto uno scempio del genere...
In soldoni, ho apprezzato l'esperienza al cinema, perche' e' spassoso vedere come si infervora il pubblico con urla di incitamento e fischi e commenti di apprezzamento, ma avrei visto qualcos'altro.
...E in effetti altro ho (intra)visto, quando sono rientrata, mentre cenavo. In TV davano “The Millionaire”. Anche questo ambientato a Mumbai, almeno in parte, ma direi che non ha nulla a che vedere con la citta' proposta da “Businessman”, ne' con la sua trama o la sua resa. Ben poco! In particolare, stessa citta', eppure...l'una e' super ricca, la downtown dei palazzi sfarzosi, delle strade piene di bei negozi, delle macchine di lusso e dei vestiti occidentali (a volte le attrici indossano il sari). L'altra...che dire...sono le slum, i sobborghi delle megalopoli indiane. Quella che per me e' la vera India...purtroppo!



VS


...

21 gen 2012

21 gennaio 2012


E io che pensavo di andare a fare un giro per Chilakaluripet. E' vero che stamattina sono andata a camminare. E' vero che avro' fatto su e giu' per le scale un sacco di volte. E' vero che ho faticato, invano, 7 camicie per far accomodare fuori dalla stanza 2 bei gechi. Ma e' anche vero che sono stata seduta tutto il resto del tempo e che dopo il lavoro una passeggiata mi piace tanto. Tra l'altro avevo in mente di cercare un negozio dove comprare un pantalone della tuta, per le sedute di ginnastica mattutina. Visto che non riesco a recuperare la stoffa per farmi fare i pantaloni afghani, tento la strada del casual sportivo...
Alle 18:30 mi muovo con V.&Co. Casa di V. e sua sorella e' sulla strada per i bazar e R. (braccio destro di V.) e G. (una delle ragazze del MELUKOLUPU) devono andare a prendere il bus per tornare nei loro villaggi.
Arrivate davanti a casa di V., ne' lei ne' la sorella si fermano. Proseguono con noi senza esitazione. “Avranno deciso di fare due passi anche loro”, penso.
Cammina, cammina, invece, dopo una svolta che non mi tornava, perche' strada per me nuova, entriamo a casa di un ragazzo, che spesso da' una mano con le commissioni oppure improvvisandosi autista.
Era il compleanno del figlio. Nell'ingresso una dozzina di giovani invitati giocavano attendendo il momento clou: la torta! Mi sono fermata un po' con loro, mentre le altre si sono messe a chiacchierare con i genitori del festeggiato, che, non ho ancora capito perche', se ne stava per i fatti suoi, anziche' con i compagnetti. Oddio, a vedere come si sono scannati (devo dire in un ottimo inglese, visto che era per interagire con me) per spiegarmi che “Lei e' quella che mangia sempre e infatti e' grassa”, “Lui e' quello che non si lava mai”, “Lei e' quella che...”, “Lui e' quello che...”. “Uh, mamma mia!”.
Al di la' del caos pazzesco che si e' scatenato nei 2 mq di ingresso, ci sono rimasta abbastanza, soprattutto perche', come spesso capita, c'era il solito gruppetto schierato contro 2 o 3 singoli visivamente piu' vulnerabili. Sta cosa non l'ho mai capita e mai la capiro', per quanto sia consapevole che e' la prassi ovunque e comunque a quell'eta'. Per fortuna, ci sono le debite eccezioni: sara' perche' non capisco la lingua locale, ma non mi e' mai successo di vedere una scena simile tra i bambini nelle strutture dei progetti visitati.
Li ho lasciati fare, perche' avrei solo rischiato di peggiorare la situazione, ma mi e' spiaciuto tanto per le vittime degli scherni, perche' si vedeva che non gradivano affatto. Per quanto ho potuto, ho cercato di essere solidale, ma...avrei voluto fare di piu'.
Dopo la torta bella zuccherosa ci hanno servito del riso. Al tris mi sono rifiutata di accettare. Tempo 20 minuti che avrei cenato e non me la sono proprio sentita di affrontare un doppio pasto. Ogni volta che dico “No!”, davanti a un piatto pieno, ho una paura tremenda di offendere qualcuno, ma nemmeno voglio dover sempre dire si' e poi stare male, no?!
C'e' anche un altro fatto che non mi ha lasciata indifferente. Il mio essere occidentale diventa motivo di sfoggio: manco fossi una VIP, la foto con me e' super desiderata, come se fosse per poter dire poi a tutti “Guardate un po' chi avevo io al compleanno!?”. Mi sento a disagio cosi'. Io vorrei la foto con le persone care, non con una persona che non conosco, solo perche' e' esotica...de gustibus!
Tornando V. mi ha anche invitata per il caffe' post cibo speziato. Vuoi per l'orario, erano gia' le 20, vuoi che la scena dei bimbi un po' mi e' rimasta li', vuoi che avevo appuntamento in Skype con la famigghia (ma quanto sono cresciuti i pupazzoli?!?!?), davanti al cancello ho detto che non mi fermavo e sono rientrata alla base.
Un po' stranita, a dire il vero.
Poi 2 dei 4 mocciosi di casa sono comparsi sul video del mio computer e...
:)


20 gen 2012

20 gennaio 2012


Anche stamattina ho deciso di andare a camminare alle 5:30. Nonostante l'orario, mi sono alzata col sorriso. Non banale!
Sto pensando di farla diventare un'abitudine, fatta eccezione per la domenica, perche'...“domenica e' sempre domenica!” :p ...ma...niente progetti, niente false promesse. Sicuramente, ho scoperto che fare ginnastica la mattina sta diventando un'esigenza a cui non vorrei rinunciare. Il corpo si risveglia insieme ai sensi, tutto sembra piu' vivo e vitale. E poi aumenta il mio buon umore. Non banale!
Gli indiani non amano particolarmente muoversi, fare attivita'. Diciamo che alcuni li definirei proprio pigri. A parte chi cammina per mancanza di mezzi di trasporto o fa del movimento fisico per circostanze lavorative, tutti gli altri che ho visto/incontrato, potendo, optano sempre per una soluzione motorizzata, anche per fare poche centinaia di metri. No bene! Devo fare propaganda pro passeggiate. Sono sane e, in certe situazioni, sono il modo migliore per gustarsi la piacevolezza del paesaggio/contesto nei suoi dettagli, dandoti la possibilita' di andare alla tua velocita'. Non banale!
Per chiudere in bellezza la giornata, una buona lettura e una video-chiamata con mamma' :)



19 gen 2012

19 gennaio 2012


E' tutto il giorno che ripenso a ieri e a quello che ho provato. Sono giunta alla conclusione che fosse disagio misto a un senso di imbarazzo, disorientamento, impotenza e rabbia. Disagio, perche' avevo troppa attenzione su di me, quando speravo di passare inosservata o solo per la “fotografa ufficiale” della spedizione. Imbarazzo, perche' chi ha la premura di farti sempre camminare un passo avanti a costo di rimanere indietro, la premura di lasciarti sempre un posto a sedere a costo di rimanere in piedi, la premura di assicurarsi sempre che tu abbia tutto a costo di rinunciare a qualcosa, la premura di servirti a tavola a costo di attendere a lungo che tu finisca per poter mangiare a sua volta, spesso e' la stessa persona che lavora gomito a gomito con te tutto il giorno in ufficio. Disorientamento, perche' ho ricevuto tantissimi ringraziamenti pur non avendo fatto assolutamente nulla per meritarli, sapendo che chi si sarebbe meritato un po' di riconoscenza era proprio chi mi diceva “Grazie!” o la persona che era seduta dietro di me per lasciarmi la scena. Impotenza, perche' a chi ti da' tutto quello che puo' tu, ospite, non puoi dare mai nulla. Rabbia, perche' non posso accettare che il senso di ospitalita' indiano, cosi' bello e totale, possa essere banalizzato con un bis, un tris, …
Nel frattempo, S. e' ripartita. Aveva il treno alle 16:30. Siamo arrivati alla stazione di Ongole alle 16:28, temendo che lo perdesse. Invece, come spesso capita in questi casi, abbiamo dovuto aspettare, causa ritardo di 15/20 minuti.
E' stato un vero piacere godere della sua compagnia in questi due giorni. Una bella ventata di italianita' positiva :)
Un giretto ai bazar prima di cena, per comprare guava e un contenitore di metallo per i cereali (da oggi sono “Ellena”, come mi ha ribattezzata il tizio del negozio scrivendo il mio nome sulla scatola), con tanto di frappe' dal baracchino di fiducia, non potevo certo farmelo mancare! A cena mi hanno pure dato i noodles...ma chi sta meglio di me?!


18 gen 2012

18 gennaio 2012


Svegliarmi alle 5 del mattino per andare a camminare non l'avevo mai fatto. A parte lo shock iniziale, dovuto anche alle 3 ore di insonnia precedenti il drin-drin dell'allarme, penso che lo stato confusionale fosse meno accentuato di quanto avrei immaginato.
Alle 5:30 R.R. e' passato a prendere me e S.. Intorno ancora tanto buio e tante stelle nel cielo, con uno spicchio sorridente di luna a completare il quadretto. Per fortuna, non era affatto freddo. Meno male!
Il centro dove siamo andati e' una bella struttura comprensiva di due edifici, uno adibito a palestra con macchinari tipo cyclette e per il sollevamento pesi e l'altro a piu' piani, di cui pero' non ho capito esattamente la funzione. Dietro hanno lasciato un grande spazio verde con intorno una pista sabbiosa per camminare/correre. La scelta della sabbia e' “per dare il senso della spiaggia”...
In marcia! Gira che ti rigira, avremo percorso 3 Km. Sentivo finalmente il mio corpo risvegliarsi dal torpore di questi 2 mesi di staticita'. Altro che ginnastica in camera: una bella camminata di buon passo e' decisamente piu' rigenerante, piu' gustosa, piu' tutto! E poi vedere come dal buio piu' totale iniziano a comparire all'orizzonte i primi colori dell'alba...wow!!!
A seguire, 45 minuti di esercizi yoga per la respirazione. Ero terrorizzata all'idea di incriccarmi in qualche posizione strana e, invece, semplici esercizi ci hanno disteso i muscoli e rilassato il corpo. Da rifare!
La partenza per la visita ai progetti di Mani Tese a Piduguralla, a cui ho chiesto di partecipare, era prevista per le 9. Prima, tempo di fare colazione (W il latte coi cereali e il beverone di caffe'!), una doccia e un paio di canzoni sdraiata sul letto :)
Riportare tutte le tappe, tutte le info, tutti i particolari di quello che si e' rivelato un tour de force non mi pare il caso. Forse perche' e' quasi l'1:30 e non dormo da 24 ore...
Quello che vorrei rimanesse in questo diario sono gli sguardi dei bambini delle scuole visitate, ridenti e curiosi; gli spuntini a base di cocco, biscotti, dolcetti e caffe' a ogni sosta, tanto che alla fine non ne potevamo piu'; i riti di inaugurazione che hanno visto S. tagliare nastri, rompere noci di cocco, accendere incensi e candele, oltre che essere sommersa di petali e fiori; i regali inaspettati che ho ricevuto per il semplice motivo di essere presente e di essere ospite e il mio conseguente imbarazzo (“Non mi merito tutta questa attenzione. Non ho fatto assolutamente nulla per questi progetti. Perche' mi state dando questi regali???”. “Qui funziona cosi'!”. Riposta per me non rincuorante, ma da accettare); il pranzo alle 16 passate, buonissimo, ma anche troppo abbondante per non lasciarci appesantiti; i tratti di strada in 10 a bordo della jeep, che tanto mi hanno ricordato le estati della mia infanzia, quando mamma, papa' o gli zii portavano me, le mie sorelle e i miei cugini al mare (indimenticabili i viaggi in 7 sulla 500); la confusione dell'accoglienza e il silenzio dell'ambiente circostante ad alcuni centri.
Abbiamo terminato la giornata di visite dopo le 20, assistendo a uno spettacolo del gruppo culturale MELUKOLUPU, che rappresentava i vari sketch con l'aiuto dei bambini del Campus di Piduguralla (lo stesso che avevo visto a fine novembre). Ovviamente, non poteva mancare lo spuntino a base di verdure fritte e caffe'...“Aiuto!!! Basta rimpinzarci, che dopo abbiamo la cena a Guntur!” :/
Siamo arrivati a casa di R. (uno dei big boss di ASSIST) in tempo per farci offrire un'ora di snack, in vista della vera e propria cena delle 22:30.
...
Morale. Oggi credo sia stata la giornata esemplare di come gli indiani usino tradurre il concetto di ospitalita' nel concreto: l'ospite deve avere sempre la pancia piena! Mi chiedo, a volte, se sia per esorcizzare il pensiero di chi, invece, sempre in questa grande terra che e' l'India, da mangiare non ha nulla.

Visita al villaggio di Adarsh Nagar

Un bambino nella scuola di Adarsh Nagar
I bambini di Rukmini Puram

17 gen 2012

17 gennaio 2012


La giornata e' stata pigra e monotona fino al tardo pomeriggio, quando un profondo bisogno di muovermi mi ha spinta a proporre a S. una passeggiata per le vie di Chilakaluripet. Ha accettato con entusiasmo, anche lei dell'idea che un giretto ci avrebbe fatto bene dopo essere state sedute tutto il giorno.
Le strade erano stranamente buie. Solo i fanali delle moto e dei moto-tricycle illuminavano i nostri passi. Ma a noi poco e niente poteva importare: la chiacchiera italiana ci ha preso di brutto ed eravamo tutte concentrate nei nostri discorsi.
Per quanto confrontarsi con persone di altri Paesi mi piaccia moltissimo, l'opportunita' di parlare la mia lingua con una connazionale un po' mi mancava, se non altro per la possibilita' di usare sinonimi e contrari. Sara' una cosa stupida, ma a volte, davvero, ne avrei avuto voglia.
Abbiamo fatto un giro per il mercato ortofrutticolo, un contesto sempre parecchio interessante, pieno di profumi, colori, freschezza e genuinita', oltre che di personaggi che al meglio rendono alcuni stereotipi tipici di certi ambienti. S., armata di macchina fotografica (“Mai uscire senza qui in india!”), ha anche scattato un po' di foto.
Al rientro la cena era pronta: un vero e proprio banchetto, a base di pollo majestic, roti (un tipo di pane), un curry di cui non ricordo il nome e Kingfisher. Ci hanno proprio viziate. Grazie! Grazie! Grazie!
La voglia di chiacchierare ci ha fatto andare avanti a parlare a oltranza, nonostante avessimo in programma la sveglia alle 5 per andare con R.R. a camminare.
Tra le varie cose, visto che S. lavora in una ONG da 8 anni, mi sono fatta raccontare la sua esperienza. Da li' abbiamo parlato della figura del cooperante, spesso in viaggio, senza una vera e propria sede fissa, in poche parole con la vita frammentata qua e la', e della conseguente difficolta', nel lungo termine, di capire dove sia la propria vita e creare una realta' che sia “casa dolce casa” a tutti gli effetti. Si', forse e' complicato, a meno che non si riesca a vivere questa frammentarieta' come parte di un tutto. E' come pensare a un puzzle e a una foto. Il primo, prima o poi, rischia di rompersi in mille pezzi, la seconda no. Ma se il puzzle lo si fissa, pezzetto pezzetto, alla fine diventa come la foto, con in piu' l'arricchimento delle unicita' di ogni singolo pezzo e delle sue sfumature. Banale a dirsi, il come si vive tutto cio' dipende dal carattere e dagli obiettivi del singolo individuo.