30 giu 2012

30 giugno 2012


Incredibile: anche giugno e' ormai giunto al termine.
Solo un mese prima della partenza per la Thailandia.
Mi fa uno strano effetto pensare che stavolta la partenza da ASSIST sara' per non tornare.
Dopo l'ufficio ho portato P. a fare un giro per Chilakaluripet. Ci stava tutta una passeggiata tra i bazar, sotto lo sguardo dei curiosi. Meglio fare il pieno, per i periodi di carestia.


29 giu 2012

29 giugno 2012


Furie rosse, preparatevi. Gli Azzurri stanno arrivandoooooooooooooooooooo!!!!
Che partita, ragazzi! In Italia si sara' urlato molto di piu', ma anche qui ci siam fatte sentire...abbastanza ;)
Mi sono alzata stanca, ma contenta per il risultato dell'Italia.
Tempo di tornare in camera mia (la TV e' in quella di S.) e fare il bucato che A. (la receptionist di ASSIST) e due individui mi fanno capire che c'e' un lavoro da fare in camera mia. “Dobbiamo dare la medicina ai muri. 10 minuti”. “La che?!?!”.
Uno dei due individui abbracciava un super trapano e ha iniziato a forare lungo il battiscopa. “Ehi ehi, fermati un attimo! Stai facendo un mare di polvere, fammi togliere dalla stanza la mia roba!”.
Sono rimasta accampata davanti alla mia stanza fino alle 13. Alla faccia dei 10 minuti. E' proprio vero che qui in India c'e' una concezione del tempo totalmente diversa!
Sono scesa a razzo per pranzo, dopo aver pulito e sistemato in camera tutto l'ambaradan, per poter mangiare e andare con A. a prendere la spagnola.
Stavolta c'era anche lei sul volo.
Diciannovenne di Pamplona, studentessa delle Belle Arti a Barcellona, e' venuta a trascorrere in modo diverso le sue vacanze estive qui in India...a Chilakaluripet. La sua idea e' quella di fare foto che possano tornare utili ad ASSIST.
Benvenuta, giovane artista!


28 giu 2012

28 giugno 2012


Fare le analisi del sangue non mi piace per niente per via dell'ago, ma...i fastidi alle caviglie non passano, percio'...m'e' toccato farle qui!
L'arrivo previsto della nuova volontaria spagnola mi ha dato l'occasione per andare oggi a Guntur a fare il prelievo. Con me A. (l'autista) e poco coraggio.
Digiuna dalla notte prima (con S. mi son guardata la semifinale Spagna vs Portogallo con birra e patatine), alle 12:30 sono salita in macchina decisamente poco convinta. Il racconto dell'esperienza di S. riecheggiavano nella mia testa. “Non usano il laccio emostatico, ma usano la mano sinistra per stringerti il braccio per vedere la vena. Non usano nemmeno i guanti. Pero' la siringa e' nuova”. E meno male, almeno quella!
Arrivati a Guntur ci siamo diretti al laboratorio indicatoci da M. (il responsabile HR di ASSIST), dove, salita una ripida scala, ci siamo ritrovati in una piccola sala d'attesa. “Aspettate qui”. Mi guardavo attorno impaziente e impaurita.
Quando sono tornati a chiamarmi e' stato per condurmi al secondo piano di un altro edificio. Eccomi al laboratorio vero e proprio dove si sarebbe compiuto il fatto. “AIUTO!”.
Ho dovuto pure incontrare il responsabile, a cui ho dovuto spiegare alcuni parametri che mi servivano. Fortuna che ho il mio adorato BlackBerry sempre con me e sempre operativo (tranne quando si rompe e mi tocca ricomprarlo...)! “Ok! ho capito. Vai pure a fare il prelievo.”. “Ehm...dove?”. “Vai all'ingresso”.
Ho seguito le indicazioni, sono andata all'ingresso e mi hanno fatto sedere. Due minuti dopo si e' ripresentata una delle ragazze che erano sedute in reception con siringa, cotone e laccio. “Dove devo seguirti?”. “Resta seduta li' e stendi il braccio”. E fu cosi' che il prelievo di una siringa del mio sangue fu compiuto nell'ingresso di un laboratorio. Se non sono svenuta e' solo per miracolo. Avevo il cuore a 1000.
Passiamo alle urine. Mi e' stato consegnato un barattolino per la raccolta del campione piu' piccolo di una tazzina da caffe'. “Cosi' poche???”. Tutto sommato, meglio cosi': ovviamente, quando serve, non si ha mai lo stimolo...Mi hanno fatto lasciare il campione sul tavolo della reception. Mi hanno chiesto nome, eta' e numero di telefono e mi hanno congedata.
Non fate confusione con i vari campioni, neh?!”. Sperem!
Sopravvissuta e affamata (ho dovuto saltare anche il pranzo), sono risalita in macchina alla volta dell'aeroporto di Vijayawada. Arrivo previsto di P., la ragazza spagnola, h 16:30.
Nonostante l'abbondanza di tempo a nostra disposizione, A. ha tirato dritto senza fermarsi per pranzare. “Vorra' arrivare a destinazione e poi li' troveremo qualcosa al chioschetto?!?”. Ingenua! Tempo di parcheggiare che ho chiesto “Mangiamo qualcosa?”. “Io ho gia' mangiato”. Mi pare giusto!
Il bar dell'aeroporto e' in fase di lavori di ristrutturazione. Al suo posto c'e' una stanzetta con dei tavolini, un frigo per le bibite e un lavandino per lavarsi le mani. Unico cibo disponibile: delle palline di verdura fritta. Dato l'orario, erano ormai le 15:30 passate, mi sono seduta a uno dei tavolini e ho mangiato quel che c'era, condividendo la quantita' abnorme che avevo nel piatto con A..
16:25. L'aereo e' atterrato e il mio telefono a cominciato a squillare. Era V. (la responsabile progetti di ASSIST). “Elena, tornate indietro. P. ha perso il volo e arriva domani”.
Ho prenotato i voli per i prossimi spostamenti. Ora mi devo solo godere la partita dell'Italia di stanotte.
Olle' :)



26 giu 2012

26 giugno 2012

Internet non sembra proprio volerne sapere di funzionare a dovere. 
Perche'? PERCHE'?



25 giu 2012

25 giugno 2012


In India sono quasi le 3 del mattino.
Tutto tace.
Nella camera degli ospiti di un'organizzazione impegnata nel sociale due pazze italiane urlano e si dimenano davanti a uno schermo seguendo gli Azzurri agli Europei.
L'Italia c'e' e va in semifinaleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !!!!!
Ovviamente non poteva mancare l'imprevisto: a 2 minuti dalla fine un blackout ha interrotto il segnale della TV. I rigori sono stati seguiti su repubblica.it dal BlackBerry.
Che sofferenza fino all'ultimo GOOOOOOOOOOOOAL!


24 giu 2012

24 giugno 2012


Evvai!
Son contenta, perche' alle 18:30 arriva S., la ragazza che lavora per ManiTese.
Passero' la giornata a rilassarmi, prima di andare alla stazione a fare il comitato d'accoglienza come da tradizione, eheh!
Poi, serata a chiacchiera in attesa dei quarti di finale dell'Europeo. Grande S. (IT manager di ASSIST), che ci ha trovato Neo Prime sul televisore!
Forza Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


23 giu 2012

23 giugno 2012


Sul treno son stata tutto il viaggio con le cuffie nelle orecchie per non pensare.
Tantissime immagini di visi e situazioni si susseguivano senza soluzione di continuita'.
Sono appena partita e gia' mi manca la possibilita' di vivere ancora Warangal.
Per fortuna, rientrare in ASSIST e ritrovare degli amici e' sempre bello e, come un balsamo, aiuta a distrarsi.
Ora sono nella mia nuova cameretta. Quella che prima era della nouvelle cuisine...Adesso posso dire di averle girate proprio tutte...


22 giu 2012

22 giugno 2012


Per l'ultima giornata a Warangal Fr L. aveva previsto la visita a uno dei tanti progetti seguiti da Lodi Society.
Cosi', alle 8, sono salita in macchina con Fr M. (assistente di Fr L.), B. (coordinatore responsabile del progetto) e la buona Sr E..
Abbiamo raggiunto la nostra meta dopo un paio d'ore di viaggio. Tutto era pronto per la manifestazione dei bambini della scuola del villaggio sull'importanza di una buona istruzione e per l'inaugurazione di una piccola biblioteca.
Fino a pranzo e' stato tutto un urlare “Io vado a scuola e non a lavorare!”, noci di cocco rotte e strette di mano.
Delirio puro!
Per fortuna il pranzo e' stato tranquillo, altrimenti sai che mal di testa...Interessante, per carita', ma...forse non ero pronta a ributtarmi cosi' nella mischia...
Arrivati a Warangal ci siamo fermati per una breve visita al Forte, al parco antistante e al Tempio delle 1000 colonne e per uno spuntino a base di pizza ai peperoni...non c'e' stato verso di salvarsi dal secondo pezzo.
Per chiudere la giornata, anziche' stare con le suorine, con cui ormai sono riuscita a stringere buoni rapporti di conversazione quotidiana (oltre ad aver avuto accesso alla loro mensa), sono stata invitata a cena da Fr L., Fr M. e un altro giovane prete prossimo alla partenza per l'Italia. Come fare a dire “No grazie?!”? Non ero in vena di cene fuori, ma si sa come sono le buone maniere...
Va beh, ora nanna che domani ci si rimette in viaggio!


21 giu 2012

21 giugno 2012


Dopo due giornate di lavoro ecco finalmente il prodotto finito. Che soddisfazione!
Nel pomeriggio si era pensato di farmi fare un giro turistico per Warangal, ma l'attesa dell'ultimo materiale che mi occorreva mi ha trattenuta in ufficio. Poco male. A Sr E. servivano delle dritte sull'uso del PC, percio'...“Con ctrl+a selezioni tutto. Con ctrl+c copi. ...”.


19 giu 2012

19 giugno 2012


Ho passato l'intera giornata seduta davanti a un PC. Non c'ero piu' abituata e alla fine avevo gli occhi stanchi.
Per il lavoro da fare, la proposta di estensione del progetto, mi ha affiancato una new entry di Lodi Society, Sr E., che e' arrivata con me a inizio mese.
La bozza che ha preparato durante la mia assenza era davvero fatta bene, se si considera che il suo background e' da infermiera...Ci siamo rimboccate le maniche e tuffate insieme in quest'avventura di taglia/incolla/elimina/aggiungi.
Unica interruzione: il pranzo a base di maccheroni nel convento dove vive un'altra suora che lavora nell'organizzazione e dove Sr A., dopo quasi 30 anni, ancora si diletta a parlare l'italiano imparato sul campo.
Eheheh! 'Ste suorine amanti del Bel Paese :)


18 giu 2012

18 giugno 2012


Ripartita. Lasciato il centro Krupa Bhavan. Tornata a Kazipet (Warangal).
In macchina con me anche Sr M. e la piccola K., avvisata all'ultimo secondo che il suo rientro allo studentato della sua scuola sarebbe stato oggi e non domani o dopo.
Non so chi avesse il viso piu' triste.
Ci siamo salutate frettolosamente alla fermata del bus.
Io ho proseguito in macchina, loro dovevano aspettare il bus per raggiungere la scuola di K.
Il retroscena preferisco tacerlo.


17 giu 2012

17 giugno 2012


E siamo all'ultimo giorno.
Oggi ho voluto osare. Oggi ho voluto fare una piccola rivoluzione. Oggi ho fatto giocare a Spazzola (una versione avanzata di Bandiera) le bimbe del centro e...e' stata magia! Ci siamo divertite un sacco. Le bimbe continuavano a urlare “Akka, questo gioco e' super!” e ridevano, si dimenavano incitando le compagne di squadra, correvano. Wow!
La campanella del pranzo ci ha riportate all'ordine, alla realta'.
Ho visto tanta voglia di vivere in quell'ora. Tanta voglia di sognare. Tanta voglia di normalita'.

1, 2, 3, stella!
Una montagna di bimbe

"Vuoi giocare col palloncino?"

Spazzola

16 giu 2012

16 giugno 2012


Stasera era la mia ultima serata con le bimbe, visto che domani c'e' il compleanno di una suora a cui, ahime', sono costretta a partecipare. Per l'occasione, e' stato anticipato a oggi lo spettacolino di saluto fatto di balli e canti.
Seduta accanto a me avevo la novizia che avrebbe dovuto tradurre le parole della giovane presentatrice. Al primo giro mi ha riportato le uniche parole in inglese. Al secondo era distratta. Al terzo c'ha rinunciato. Ero piegata in due dalle risate. Avevo le lacrime agli occhi. Alla fine ho contagiato tutte le suorine ed e' stato il delirio. Abbiamo riso fino alle lacrime.
Alla fine dello spettacolino le bimbe sono venute a chiederci il motivo di tanta ilarita'. Povere, pensavano stessimo ridendo di loro. Ops :p
Con le suorine sono andata avanti a risate fino a tardi. Ci siamo godute la serata di ilarita' ed e' stato bello. Dopo mi sentivo leggera e rilassata. 
Che meraviglia il potere del ridere :)



Piramide da paura


15 giu 2012

15 giugno 2012


Stamattina Sr M. mi ha portata a visitare le scuole frequentate dalle bimbe del centro. Ero emozionata all'idea di vederle sedute ai loro banchi. Non so perche'. Forse perche' pensavo a quanto devono lottare per il loro diritto allo studio per il semplice motivo di aver contratto l'HIV dalle loro mamme.
Che belle che erano. Quando mi hanno vista (dall'ultima fila) avevano gli occhi che brillavano e i sorrisi timidamente nascosti dietro a una mano. Sapevano che ero li' per loro ed erano felici per questo. 
Quanto e' vero che basta davvero poco per regalare un attimo di gioia a dei bambini!


14 giu 2012

14 giugno 2012


Stamattina Translator e' tornata allo studentato della sua scuola. Aveva un viso cosi' triste. Voleva restare con le sue amiche al centro. Lei che non e' HIV positiva, lei che e' cosi' giovane, a dispetto della maggior parte delle persone non ha paura di stare a contatto con chi invece sieropositivo lo e'. Anzi! Lei con le sue amiche ci gioca e si diverte. Condivide la stanza, la mensa, le gioie e i dolori quotidiani. Fino a quando il dovere scolastico non la porta altrove. Lei cosi' piccola eppure e' gia' in grado di vincere ogni pregiudizio.
Mi e' spiaciuto non ci fosse per preparare i braccialettini colorati con le perline. Mi e' spiaciuto anche che non abbia potuto condividere con noi la cena che e' stata preparata in cortile. Abbiamo riso tanto, tutte assieme. Bimbe e suorine. Sotto le stelle. Come una grande famiglia.

Ciao Translator!

A cena sotto le stelle


13 giu 2012

13 giugno 2012


Le vacanze estive sono finite. Oggi, con un calcolato giorno di ritardo, le bimbe sono tornate ai banchi di scuola.
Da tradizione, Sr M. ha aspettato che il richshaw stracolmo partisse con le giovani passeggere a bordo. Hanno continuato a salutarci con la mano fino al cancello. “Bye! Bye!”.
Che strana atmosfera al centro senza l'allegra confusione delle sue piccole abitanti, con il lungo corridoio silenzioso e come in attesa di essere ripopolato. Mi ha fatto strano passarci.
Per il rientro delle bimbe, avevo in programma le letterine e i disegni da mandare in Italia. Manco durante i peggiori compiti in classe ho mai visto copiare cosi' tanto...Hihi!


Tenetevi forte! Si va a scuolaaaaaaaaa

12 giu 2012

12 giugno 2012


Oggi e' il primo giorno di scuola, percio'...tutti a casa! Ebbene si'! E' cosi' che inizia la scuola da queste parti: con un'assenza. La ragione e' che anche gli insegnanti si prendono il loro tempo per carburare, percio', per evitare alle bimbe di rimanere sedute in classe per ore a non fare nulla, alla luce anche della mia presenza al centro, Sr M. ha fatto un giro di telefonate per sentire le intenzioni dei maestri e ha poi deciso di assecondare le vecchie e sane abitudini.
Olle'!
Forse non avro' insegnato le tabelline o a far di conto, ma imparare a giocare a 1-2-3 stella, la canzoncina del “cocomero tondo”, nonche' l'immancabile “macchina del capo” avra' pure un suo ritorno, no?!. A me piace pensarlo :D


scotta! ScOtTa! SCOTTA!

"Ciao, sono Fantasmina Indianina"

11 giu 2012

11 giugno 2012


Eccomi al centro Krupa Bhavan a Karimnagar, dove AIB sostiene 20 bimbe sieropositive, dai 6 ai 18 anni.
Al mio arrivo, tutte e 27 le bimbe che vivono al centro, orfane o semi orfane come i bimbi di Warangal, erano gia' pronte a intonare la canzone di benvenuto.
Tempo di posare la sacca e presenziare ai convenevoli con le suorine che si prendono cura di queste piccole, che sono corsa da loro.
Per rompere il ghiaccio le ho fatte sedere in cerchio sotto il porticato all'ingresso.
Niente sedia per me, grazie. Mi siedo per terra con con voi!”. Capisco sia un gesto di ospitalita', ma...non mi piace comunicare con loro dovendole guardare dall'alto in basso. Non mi piace l'idea che si crei un rapporto di rispetto basato sulla gerarchia.
Abbiamo iniziato a conoscerci cosi', ballando (io stavolta ho evitato per buon gusto) e cantando. Che bellini i loro visi quando hanno sentito la versione italiana di Bella Ciao. Mi hanno chiesto di ricantarla non so quante volte. Per fortuna non badavano troppo alla mia (in)capacita' canora...
La maggior parte delle bimbe parla poco l'inglese. Ce n'e' una, pero', che pare lo sappia sufficientemente bene da potermi aiutare a comunicare con le altre. L'ho ribattezzata Transaltor! Banale, ma efficace ;) . Peccato solo che sia parecchio timida e che a meta' settimana torni nello studentato della sua scuola. Lei e un'altra bimba, durante l'anno scolastico, non vivono al centro. Per anni hanno subito l'emarginazione dalla famiglia e dalla loro comunita' pensando di essere sieropositive, fino a che, un bel giorno, da uno dei regolari check up a cui le bimbe sono sottoposte, e' venuto fuori che in realta' sono negative. La beffa e' che, nonostante la loro sanita' fisica, pero', non possono tornare a casa per mancanza dei genitori (deceduti per l'AIDS) o di altri parenti disposti o in grado di prendersi cura di loro. Quel che mi ha fatto da un lato piacere dall'altro stringere il cuore dalla tenerezza, e' che entrambe sono super felici di ritornare dalle loro amiche e alle cure materne delle suorine. Anche qui, come al centro Asha, si respira aria di casa e di armonia.


10 giu 2012

10 giugno 2012


E' arrivato il giorno dei saluti. Oggi ho trascorso le ultime ore di questa settimana con i bambini del centro Asha.
Per l'occasione mi ero tenuta da parte i palloncini e la proposta di cantare e ballare insieme. Avevo bisogno di vivere questi bimbi in modo semplice e scanzonato. Alla fine, mi sono affezionata e l'idea di salutarli mi faceva salire il magone. Quale cura migliore di una bella risata?
Ho aspettato la fine del film domenicale per andarmene. Non che ci fosse un motivo particolare per farlo. Anzi...
Una mano che saluta. Un ciao strozzato. Uno sguardo triste e colmo di gratitudine.
Un altro pezzetto di cuore lasciato in India.

India...

...has...

...got...

...talents!

9 giu 2012

9 giugno 2012


Le prime gocce di pioggia monsonica sono sempre una festa. Quelle di oggi sono state decisamente timide, ma pur sempre il segnale che l'acqua tanto attesa e' per strada. Meno male!
Seduti nel salone, coi bimbi del centro Asha ci siamo dedicati alla creazione di braccialettini e collanine fatti di perline colorate. Uno per loro e uno per le famiglie sponsor. Ragionevole, no?!
Ammetto che gestire la cosa non e' stato semplicissimo. Errore mio, che non ho preparato il tutto in anticipo, sperando di potermi giostrare tra un filo e una perlina, mentre loro creavano i loro pezzi di “bigiotteria”. Macche'! “Akka, mi fai il nodo qui?”. “Akka, ho bisogno di altre perline!”. “Akka!”, “Akka!”, “Akka!”,...“Aiutooooooooooooooooooooo!!!!”.
Tutto e' bene quel che finisce bene. Mezzogiorno, ora del pranzo, e' arrivato in mio soccorso, non prima, pero', che ogni monello completasse anche il secondo braccialettino.
Nonostante la fatica, ne e' valsa la pena! Non solo hanno prodotto piccoli gioielli, ma al di la' della confusione e' stato bello vederli lavorare ancora una volta tutti insieme, spalla contro spalla, per fare con entusiasmo e gioia qualcosa destinato ad altri.
Nel pomeriggio sono andata invece a vedere il treno che sta girando tutta l'India per sensibilizzare la popolazione sul problema dell'AIDS. Niente male davvero. Linguaggio semplice e diretto, veicolato su un mezzo assolutamente vicino alla massa. Speriamo la situazione migliori!
Ci sono momenti nella vita in cui si vorrebbe sparire per il disagio. Un po' com'e' successo a me stasera. Nel refettorio dove mangio di solito, oggi c'era anche un gruppetto di novizie, che ha passato tutta la cena a osservarmi e ridacchiare. Non solo mi fischiavano le orecchie, avevo anche l'imbarazzo di chi davanti a se' a una cena da regine, quando nel tavolo accanto consumano un umile pasto.
Insomma, se avessi potuto, sarei sparita volentieri...piu' che volentieri!


8 giu 2012

8 giugno 2012


A volte scrivere i propri pensieri o scrivere a qualcuno puo' risultare davvero difficile. Ci si sente privi di idee. Privi di idee intelligenti. Come se fosse necessario mettere nero su bianco solo qualcosa di straordinario, perche' quello che proviamo e pensiamo non ci sembra abbastanza.
Semplice e' bello”, ci ripetevano al corso Clown di AVS. E' quello che ho provato a dire stamattina ai bimbi del centro Asha, intenti a scrivere le loro letterine.
Gli ci e' voluta un'intera mattinata, tra una cancellatura e una perplessa grattata di capo, ma alla fine ognuno aveva il suo foglietto ricco di simboli per me incomprensibili, prontamente tradotti in inglese dalla buona Sr M.
Non so cosa pensino delle righe con cui hanno riempito la pagina a loro disposizione. Io le ho trovate semplicemente bellissime.


7 giu 2012

7 giugno 2012


Oggi abbiamo passato la mattinata a disegnare. Seduti in cerchio a gruppetti, i bimbi si davano consigli su cosa rappresentare sul loro foglio bianco, si passavano matite e pennarelli scambiandosi sorrisi di allegria e complicita'. E' stato un trionfo di colori e i disegni sono bellissimi. Sono dei veri artisti!
Dopo pranzo non mi e' mai facile andare via e lasciarli li'. “Akka, te ne stai andando? Pero' domani vieni, vero?!?”. “Certo! Dobbiamo giocare insieme”. Come potrei dire di no?!
Non ci sono filtri. Non ci sono limiti. Mi stanno donando affetto e fiducia senza riserve.
Sono forti questi bimbi. Sono forti perche' vivono ogni singolo istante con allegria e passione, godendone appieno, consapevoli della preziosita' del presente e senza lasciarsi schiacciare dall'incertezza e dalle paure per il futuro.


Un'idea...

...dei colori...

...un disegno


6 giu 2012

6 giugno 2012


Stamattina, coi bambini del centro Asha, si e' giocato alla patata bollente e al telefono senza fili. Forse, sbagliando, mi faccio troppe paranoie, ma tra il caldo e la stanchezza da medicinali non oso proporre a questi bambini giochi piu' movimentati. Mi dico che l'importante e' che stiano bene e possano passare qualche ora di spensieratezza.
Per fortuna, hanno riso un sacco.
Mi e' piaciuto tanto vederli ridere. Ridono col cuore. Ridono di gusto. E sono contagiosi con la loro ilarita'.
Mi rendo conto che per quanto mi sforzi di scrivere di loro, ho una grande difficolta' a trovare le parole per esprimere quello che mi trasmettono, quello che sono per me.
Riguardo le foto che ho scattato e sorrido.




:)

:))

:)))


5 giu 2012

5 giugno 2012


Sono arrivata al centro Asha che i bimbi stavano ancora facendo colazione, seduti all'ombra di un grande albero. “Oggi noodles!”, mi han detto col sorriso. Gli piacciono i noodles. “Eheh! Piacciono anche a me” :p
Akka (sorella maggiore), giochiamo insieme? Giochiamo a giro-giro-tondo?”. Mi hanno presa per mano e abbiamo iniziato a girare cantando il motivetto.
Un gesto semplice. Un gioco ancora piu' semplice. E si respira aria di allegria.
Che belli che sono i bambini!
La mattinata e' passata cosi', in semplicita'. Tra un gioco e una chiacchiera.
Un gruppetto di bimbe era curioso di sapere la mia eta', i nomi dei miei familiari e la loro occupazione e tutte le info che tutti i piccoli indiani chiedono a nastro senza stancarsi mai. Prima o poi mi registrero' le risposte e soddisfero' la loro sete di sapere in anticipo rispetto alle domande. “Magia!” :)
Alcune bimbe hanno anche provato a insegnarmi qualche parola in Telugu. Domani devo scrivermi tutto, altrimenti la mia pessima memoria me le fara' presto dimenticare.
I maschietti, intanto, giocavano alla lotta, improvvisandosi esperti di karate e kung fu. Non so quante volte ho visto i bastoni rotanti arrivare sulla testa di qualcuno. Un po' come quando vedo macchine, richshaw, moto, pedoni, biciclette, camion,....che intrecciano le loro traiettorie caoticamente, per fortuna, pero', senza mai scontrarsi. Eeeeeeeh...
I bambini ospitati dal centro sono 32, tra i 3 e i 18 anni. Tutti orfani o semi-orfani. Tutti allontanati dalle loro famiglie e discriminati dalla societa'. Tutti, sebbene cosi' piccoli, gia' con un enorme fardello sulle spalle: l'HIV e il fantasma dell'AIDS. Per fortuna c'e' quell'angelo di Sr M., che quotidianamente fa loro da unica e grande mamma, amandoli, curandoli e coccolandoli. L'affetto che ricevono si percepisce dal loro modo di stare insieme, cosi' premuroso e attento, dalla loro pacatezza, dai loro sorrisi, dalla loro vivacita'. Almeno al centro, ricevono tutto quello che il mondo fuori non e' disposto a dare loro: affetto, cure, attenzioni, serenita'. “Ci piace stare qui! Ora che siamo in vacanza ci svegliamo verso le 7, facciamo 15 minuti di meditazione, poi c'e' la colazione. Dopo possiamo giocare insieme qui in cortile e, la domenica pomeriggio, possiamo anche guardare la TV :D”.
A pranzo ho chiesto di mangiare con loro. Non ho molti giorni da dedicare a questi bambini e vorrei passarci quanto piu' tempo possibile.
Ho preso un piatto e mi son messa in fila con loro. Volevano a tutti i costi farmi passare avanti, ma non ho voluto. Volevo essere una di loro. Non un'ospite. Sono contenta che, un po' stupiti dal mio gesto, mi abbiano assecondata. Che mi abbiano fatto sedere per terra con loro a mangiare il mio piatto di riso e curry di verdure. Sono contenta che le barriere della formalita' siano venute meno.
Sono venuta via mentre salivano in camera per il sonnellino pomeridiano. ...Oddio, sonnellino...dormita semmai, visto che dalle 13 alle 16 non ce n'e' per nessuno :)
Riposate, piccoli gioielli. A domani!


Noodles? Quali noodles?

Yaaaaaaaaaa-ta

All'acquario