29 lug 2012

29 luglio 2012


Doveva essere una gita spensierata, una giornata di allegria e divertimento, un'occasione per condividere esperienze, per ridere e chiacchierare.
La sveglia e' suonata alle 5. Mezz'ora dopo un pullman affittato ci avrebbe portate tutte a Veraval, una cittadina famosa per un antichissimo e bellissimo tempio sul mare.
La prima ora di viaggio se n'e' andata in balli, canti a squarciagola e continui su e giu' delle bimbe scatenate.
Dopo...
...Meta' di loro aveva la testa fuori dal finestrino col vomitino...
...Il tragitto e' durato 6 ore anziche' le 3 previste...
...Nel tempio sul mare siamo entrate giusto il tempo per rubare un'occhiata...
...Appena arrivate in spiaggia e pucciati i piedi nell'Oceano, uno scroscio d'acqua ci ha costrette a correre ai ripari sul pullman...
...Gia' alle 16 l'autista si e' messo a pressare perche' ripartissimo...
...Ho scoperto che la strada che aveva provocato tanto malessere all'andata non era quella generalmente percorsa da chiunque voglia raggiungere Veraval...
...L'autista si e' rivelato peggio di una scimmia ammaestrata, ostinandosi a non voler cambiare strada per il ritorno perche' “Il mio capo mi ha detto di fare cosi', perche' e' l'accordo preso con Fr T., il prete che vi ha affittato il pullman, quindi io vado per di li'”...
...Il capo dell'agenzia dei pullman ha passato un'ora evitando accuratamente di farsi contattare da noi, ossia fregandosene della situazione e delle nostre richieste.
Alla fine non c'ho visto piu'! A ragione o a torto, ho tenuto in stallo per un'ora tutta la combriccola, attaccandomi al telefono per contattare Fr T. e chiedergli una mano per risolvere la situazione.
Meglio che tralasci quello che non ho detto all'autista, che comunque non parlava/capiva una parola di inglese (ma il tono direi che parlava da solo), durante quei 60 minuti di attesa...
Comunque, tutto e' bene cio' che finisce bene: l'intervento provvidenziale di Fr T.  ha smosso a dovere le acque, cosi' che per rientrare e' stata presa la strada meno dissestata. A parte che siamo arrivate alla boarding house dopo le 22, il viaggio e' andato decisamente meglio: le bimbe erano allegre e spensierate e non piu' impegnate a non stare male o vomitare sul sedile. Finalmente si respirava aria di gita.
Di una cosa sono contenta, ripensando a questa giornata: credo che le bambine, per lo meno le piu' grandi, abbiano colto l'importanza di lottare per i propri diritti senza farsi mettere troppo i piedi in testa.



Il tempio sulla spiaggia

Tutti al mareeeeee

Un sorriso e passa la paura!

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